La situazione dell’obesità infantile in Italia è allarmante: quasi la metà dei giovani italiani è in sovrappeso. I dati, emersi in occasione della Giornata mondiale dell’obesità e riportati dall’Unicef, evidenziano un problema diffuso anche in altri paesi europei.

Secondo il rapporto ‘Levels and trends in child malnutrition’, redatto congiuntamente da Unicef, OMS e Gruppo della Banca Mondiale, in Europa meridionale la percentuale di bambini sotto i 5 anni sovrappeso raggiunge l’8,3%, superando la media totale del 5,6%. Inoltre, l’Italia si piazza al quarto posto tra i paesi dell’Unione Europea con la percentuale più alta di ragazzi colpiti dall’obesità.

Le stime indicano che in Asia ci sono 17,7 milioni di bambini sotto i 5 anni in sovrappeso, mentre in Africa sono 10,2 milioni. In America Latina e nei Caraibi sono 4,2 milioni, in Europa 2,6 milioni e in Oceania solamente 0,2 milioni. Nei paesi a reddito alto e medio-alto, che ospitano il 31% di tutti i bambini sotto i 5 anni nel mondo, il 48% di essi è colpito da sovrappeso.

Il rapporto sottolinea come l’obesità e il sovrappeso siano diventate una delle principali preoccupazioni all’interno dell’Unione Europea e a livello globale. L’Unicef afferma che un’alimentazione adeguata è un diritto fondamentale di ogni bambino e un percorso verso un futuro più sano.

Purtroppo, l’ambiente alimentare in cui vivono i bambini di oggi rappresenta una minaccia crescente per la loro salute e il loro benessere. Milioni di bambini consumano cibo sbagliato in quantità eccessive, il che contribuisce all’aumento rapido dell’obesità e delle malattie correlate.

Il marketing del ‘cibo spazzatura’ svolge un ruolo significativo in questa crisi e giunge ai bambini attraverso la pubblicità su carta stampata, la televisione e gli spazi online. L’Unicef sottolinea che è necessario regolamentare questo tipo di pubblicità per proteggere la salute dei bambini.

È fondamentale trasformare i sistemi alimentari e garantire a tutti i bambini un accesso equo a opzioni più sane e nutrienti che favoriscano il loro benessere fisico e mentale. Inoltre, è importante aprire un dialogo empatico sul sovrappeso e l’obesità, evitando di incolpare gli individui per il loro peso. Questo approccio è controproducente e può avere un impatto negativo sulla salute emotiva e fisica dei bambini sovrappeso.

L’obesità durante l’infanzia è sempre più associata al bullismo e allo stigma, che mettono a dura prova la salute mentale dei bambini. È necessario fare tutto il possibile per creare un ambiente favorevole e destigmatizzare l’obesità.

In conclusione, l’obesità infantile rappresenta una sfida significativa per l’Italia e per molti altri paesi. È necessario adottare misure concrete per promuovere un’alimentazione sana e regolare il marketing del cibo spazzatura. Solo così si potrà garantire un futuro più sano e felice per i giovani italiani.

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