La salute mentale degli adolescenti in Europa è un argomento di grande preoccupazione, con ben 9 milioni di giovani colpiti da disturbi mentali come depressione, ansia e disturbi comportamentali. Questo è quello che emerge dai dati presentati durante il 17° seminario internazionale di Formazione in Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza promosso da Fondazione Child e Telefono Azzurro.

In Italia, la situazione non è migliore. Secondo l’ultima indagine condotta da Telefono Azzurro, 1 ragazzo su 5 si sente costantemente in ansia e per 1 su 3 chiedere aiuto ad un esperto di salute mentale è motivo di vergogna. Questi numeri allarmano e richiamano l’attenzione sulla necessità di prestare maggiore attenzione alla salute mentale dei giovani.

“Ascoltare le voci dei bambini e degli adolescenti è fondamentale per rispondere adeguatamente ai loro bisogni di salute mentale”, afferma il presidente della Fondazione Child, Ernesto Caffo. La comunicazione efficace favorisce la fiducia e incoraggia l’apertura al dialogo, portando a un sostegno e a un intervento migliori. È importante mettere in atto azioni concrete per migliorare la salute mentale dei più giovani.

Il direttore del tavolo tecnico sulla Salute Mentale del ministero della Salute, Alberto Siracusano, aggiunge che il problema globale della salute mentale dei bambini e degli adolescenti richiede un intervento immediato, un aumento della ricerca e la creazione di maggiori conoscenze, non solo nel campo sanitario ma anche sociale. Il ministero è pronto e disposto ad assumersi la responsabilità di affrontare i problemi di salute mentale dei giovani.

È evidente che la salute mentale degli adolescenti in Europa è un problema che richiede un’attenzione urgente. È importante che i governi, le istituzioni e la società nel suo complesso si impegnino a fornire risorse e supporto per migliorare la situazione. Solo attraverso una maggiore comprensione, una comunicazione aperta e un intervento tempestivo si potrà garantire una migliore salute mentale per i giovani europei.

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