L’importanza delle vaccinazioni per i pazienti oncologici è stata sottolineata durante l’evento “Brainstorming: Vaccini e dintorni” a Napoli. Secondo il presidente nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), Francesco Perrone, i pazienti affetti da tumore hanno un rischio aumentato del 40% di contrarre l’infezione da Herpes Zoster. Questo rischio è dovuto non solo alla presenza della patologia tumorale, ma anche ai trattamenti che vengono somministrati, come i farmaci chemioterapici e gli immunoterapici, che indeboliscono ulteriormente il sistema immunitario.

Per proteggere questi pazienti dalle infezioni, sono disponibili vaccini gratuiti e sicuri. In particolare, i nuovi vaccini possono proteggere fino al 97% dal virus della varicella zoster. È quindi fondamentale che ogni persona colpita da tumore completi il ciclo vaccinale previsto per la popolazione generale. È compito della medicina territoriale, come i medici di medicina generale e gli uffici ASL, garantire l’accesso alle vaccinazioni. Tuttavia, è responsabilità dell’oncologo raccomandare e promuovere la somministrazione dei vaccini ai pazienti.

Inoltre, l’oncologo deve sensibilizzare i malati, i famigliari e i caregiver sull’importanza della prevenzione attraverso i vaccini. Negli ultimi anni, i vaccini hanno guadagnato una cattiva fama immotivata, ma la pandemia ha dimostrato la necessità e le opportunità della profilassi vaccinale. Ad esempio, si stima che il 15% dei pazienti oncologici colpiti da infezione da SarsCoV2 sviluppi il cosiddetto Long Covid, che può influire negativamente sulle terapie.

Oltre alla vaccinazione anti-herpes zoster, è consigliato anche il vaccino anti-influenzale e il vaccino contro lo Pneumococco. Ogni anno, l’influenza stagionale colpisce fino a 6 milioni di persone in Italia, ma i tassi di vaccinazione sono ancora troppo bassi. Inoltre, il batterio pneumococco può causare gravi malattie come otite media, polmonite, batteriemia o meningite.

In conclusione, la vaccinazione è un aspetto fondamentale nella cura e nella protezione dei pazienti oncologici. I vaccini sono sicuri, poco invasivi e possono determinare grandi vantaggi per questi pazienti immunocompromessi. È essenziale che la medicina territoriale e gli oncologi lavorino insieme per garantire l’accesso alle vaccinazioni e per sensibilizzare i pazienti sull’importanza della prevenzione.

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