Galassie nane: il segreto dell’universo primordiale finalmente svelato
Le galassie nane, nonostante le loro dimensioni ridotte, potrebbero essere state i protagonisti chiave nel determinare il destino dell’universo primordiale. Uno studio condotto da un gruppo internazionale di ricercatori, guidato da Hakim Atek dell’Istituto di Astrofisica di Parigi, ha rivelato che queste galassie avrebbero emesso una quantità significativa di radiazioni ionizzanti, contribuendo così alla cosiddetta epoca di re-ionizzazione. I risultati dello studio, pubblicati su Nature, si basano sui dati raccolti dal telescopio spaziale James Webb, gestito dalle agenzie spaziali di Europa, Stati Uniti e Canada.
Le galassie nane sono state definite come i ‘fari’ che hanno dissipato la nebbia di idrogeno nell’universo primordiale, aprendo la strada alla propagazione della luce. Gli scienziati hanno ottenuto i primi spettri della luce emessa da queste galassie grazie all’utilizzo dell’ammasso di galassie Abel 2744, che agisce come una sorta di lente d’ingrandimento cosmica. Questo ammasso crea un campo gravitazionale così intenso che distorce e amplifica la luce proveniente da galassie lontane che si trovano nella stessa linea visiva.
I risultati dello studio hanno rivelato che le galassie nane erano molto più numerose delle galassie più grandi e collettivamente emettevano una quantità di radiazioni ionizzanti quattro volte superiore a quanto necessario per diradare la nebbia di idrogeno che riempiva lo spazio intergalattico. “Nonostante le loro dimensioni, queste piccole galassie sono dei veri e propri produttori di radiazioni energetiche e la loro abbondanza durante questo periodo potrebbe aver avuto un impatto significativo sull’intero stato dell’universo”, spiega Atek.
Questo studio fornisce prove concrete per comprendere meglio l’epoca di re-ionizzazione, ma i ricercatori intendono approfondire ulteriormente le loro indagini per confermare che il campione di galassie nane considerato sia rappresentativo di quelle che popolavano l’universo primordiale. Questa scoperta apre nuove prospettive per la comprensione dell’evoluzione dell’universo e getta luce su un periodo cruciale della sua storia.