Un gesto di amore e speranza: la storia di Sandra, una giovane donna modicana che ha perso la vita a causa di un aneurisma, ma che ha donato i suoi organi per offrire una possibilità di vita a tante altre persone. I familiari di Sandra sono ora alla ricerca di coloro che beneficeranno dei suoi organi, desiderando abbracciare la persona che avrà in dono una parte di lei, un pezzo della sua vita.

Stefano Spadaro, fratello di Sandra, racconta che la decisione di donare gli organi non è stata facile da prendere, ma è stata vista come un modo per dare un senso all’incubo che la famiglia stava vivendo. I medici hanno spiegato loro che Sandra era giovane e forte, e che i suoi organi avrebbero potuto dare speranza di vita a molte persone. Inizialmente, il padre di Sandra era contrario all’idea, ma solo perché era ancora attaccato alla speranza che la situazione potesse cambiare. La madre, invece, ha visto nella donazione degli organi la possibilità di dare un senso all’orrore che stavano vivendo.

La scelta di donare gli organi deve essere presa velocemente, poiché il tempo è prezioso. Stefano Spadaro descrive la sensazione di dover dare un ulteriore supplizio alla persona amata in un momento in cui la propria vita è distrutta. Tuttavia, abbracciare la speranza che i suoi organi possano dare una nuova vita a qualcuno è diventata l’unica consolazione per la famiglia.

I polmoni di Sandra sono stati donati a Padova, mentre fegato, reni e cornee sono stati inviati all’ISMETT di Palermo. Stefano racconta che alcune voci hanno raggiunto la famiglia, dicendo che i suoi organi avrebbero dato speranza di vita a una persona della stessa età di Sandra. Questo ha dato un senso e una piccola luce al buio in cui si trovavano immersi.

Stefano fa un appello a coloro che hanno ricevuto il lascito di sua sorella, sperando che il loro cammino, sebbene difficile, possa dare loro una vita da vivere. Desidera che queste persone sappiano che dietro la loro speranza di vita c’è stata Sandra, una donna piena di vita e sorriso che continuerà a crescere nel cuore dei suoi genitori.

Sandra era una persona empatica, capace di sorridere a tutti, anche a coloro che magari non le andavano a genio. Era decisa e non portava rancore, perché per lei non c’era tempo da perdere in emozioni sterili. Era una gran lavoratrice e desiderava l’amore e magari una famiglia.

La tragedia è arrivata improvvisamente, in soli 10 minuti la vita di Sandra e della sua famiglia si è fermata. Stefano ricorda i momenti di paura e disperazione: la telefonata per chiedere aiuto, le ambulanze, la corsa in ospedale. Ma alla fine non c’è stato nulla da fare, la situazione era troppo grave. I medici avevano cercato di essere chiari con Stefano, ma i suoi genitori avevano bisogno di una speranza in più per credere ancora. E così hanno vissuto giorni di speranze false, con Sandra nel letto, un cuore che batteva ma la sua mente spenta per sempre.

Stefano conclude il suo racconto parlando del senso di impotenza che si porterà per sempre, sapendo che non c’è niente che avrebbe potuto fare per salvare sua sorella. Ma l’appello rimane: la famiglia di Sandra desidera conoscere coloro che beneficeranno dei suoi organi, sperando di poter abbracciare la persona che avrà in dono una parte di lei.

Questa storia ci mostra l’importanza della donazione degli organi e il profondo impatto che può avere sulla vita delle persone coinvolte. La generosità di Sandra e la decisione della sua famiglia di donare i suoi organi offrono una speranza di vita a molte persone e dimostrano che anche nella tragedia si può trovare un senso e una luce nel buio.

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