Un’inchiesta svela il dossieraggio: anche monsignor D’Ercole sotto sorveglianza

Un’inchiesta recente ha svelato un presunto caso di accesso abusivo ai dati personali da parte del finanziere Pasquale Striano, coinvolgendo diverse personalità pubbliche, tra cui monsignor Giovanni D’Ercole. Monsignor D’Ercole è un volto familiare al pubblico italiano per aver condotto programmi religiosi sulla Rai per circa vent’anni e per aver ricoperto la carica di vescovo di Ascoli di Piceno fino al 2020, quando si è ritirato in un monastero in Marocco. Tuttavia, è tornato in Italia all’inizio del 2021 e mantiene un costante contatto con i suoi fedeli attraverso i social media.

Secondo gli inquirenti, il presunto spionaggio da parte di Striano risale al 20 gennaio 2020, quando si sarebbe verificato un “accesso abusivo alla banca dati SIVA sul portale analisti per individuare la presenza di operazioni sospette nei confronti di Giovanni D’Ercole”. Questo episodio si è verificato poco dopo che monsignor D’Ercole aveva criticato l’allora governo Conte per la chiusura delle chiese durante la pandemia, decisione che aveva suscitato polemiche. Alla fine dell’anno, dopo le accuse mosse dal religioso, monsignor D’Ercole ha deciso di dimettersi dalla sua carica.

Monsignor D’Ercole ha avuto una vita molto avventurosa, segnata anche da vicissitudini giudiziarie. Nel 2012, quando era vescovo ausiliare dell’Aquila, è stato coinvolto in un’inchiesta sull’utilizzo dei fondi per la ricostruzione post-terremoto. Durante questo processo, è stata avanzata l’accusa di avere rivelato informazioni giudiziarie riservate sul procedimento. Tuttavia, il processo si è concluso con la sua assoluzione.

Ma non è solo monsignor D’Ercole a trovarsi coinvolto in questo presunto caso di accesso abusivo ai dati personali. Anche Paolo Piccinelli, ex comandante dei carabinieri di Perugia, è rimasto sorpreso di scoprire di essere stato spiato. Piccinelli ha dichiarato di essere “stupito e di provare fastidio da privato cittadino, ex generale dell’Arma in pensione, giornalista e ora avvocato e criminologo”. Secondo gli atti dell’indagine, l’accesso illecito ai suoi dati personali sarebbe avvenuto il 3 marzo 2020, proprio quando stava per iniziare un incarico di consulenza per la Rai sulle misure di prevenzione e contenimento del Covid-19.

Piccinelli ha sottolineato che non ha nulla da nascondere e che ha cercato di capire perché sia stato spiato, senza successo. Tuttavia, ha assicurato che si tutelerà nelle sedi opportune quando sarà necessario. Oltre al suo ruolo di ex comandante dei carabinieri, Piccinelli ha ricoperto anche l’incarico di capo ufficio stampa dell’Arma.

Questo caso di presunto accesso abusivo ai dati personali sta attirando l’attenzione dell’opinione pubblica italiana. Le indagini sono ancora in corso e si spera che si faccia piena luce su questa vicenda. Nel frattempo, monsignor D’Ercole e Paolo Piccinelli si trovano ad affrontare questa situazione inaspettata, cercando di capire le ragioni dietro questi presunti atti di spionaggio nei loro confronti.

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