L’aumento preoccupante del benzene nell’area di Taranto continua ad essere motivo di grande preoccupazione per la popolazione locale e gli ambientalisti. Recentemente è stato registrato un nuovo picco di benzene nel quartiere Tamburi, proprio di fronte allo stabilimento siderurgico ex Ilva. La centralina Arpa ha rilevato un valore orario di 32,49 microgrammi/metro cubo, superiore al limite di sicurezza stabilito dall’Office of Environmental Health Hazard Assessment (Oehha) della Environmental Protection Agency della California.
Secondo il presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti, questo episodio dimostra che la situazione a Taranto non è cambiata nonostante il cambio di gestione dell’Ilva. Lo stabilimento, ora sotto il controllo dello Stato, continua a rilasciare nell’aria sostanze nocive e cancerogene, mettendo a rischio la salute dei cittadini.
Marescotti sostiene che è necessario un cambio di rotta radicale a Taranto. La produzione dell’ex Ilva, che rilascia sostanze cancerogene, dovrebbe essere fermata fino a quando non saranno garantite la sicurezza e la salute dei cittadini. Secondo l’ambientalista, lo Stato deve agire con azioni concrete e coraggiose per tutelare la salute della comunità di Taranto.
Marescotti conclude affermando che l’area a caldo dell’Ilva deve essere fermata. Non è accettabile sacrificare la salute di una comunità sull’altare della produzione a tutti i costi.
La situazione a Taranto rimane quindi critica e richiede interventi immediati per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini. L’aumento del benzene rappresenta un grave problema che deve essere affrontato con urgenza. La popolazione di Taranto ha il diritto di vivere in un ambiente sano e privo di rischi per la salute.
Le autorità competenti devono prendere in considerazione le richieste degli ambientalisti e agire per fermare la produzione dell’ex Ilva finché non saranno garantite le necessarie misure di sicurezza. La salute dei cittadini deve essere messa al primo posto, prima di qualsiasi considerazione economica o di produzione.
Solo attraverso azioni concrete e coraggiose sarà possibile proteggere la salute dei cittadini di Taranto e garantire un futuro migliore per l’intera comunità. La situazione attuale non può più essere tollerata e è necessario agire immediatamente per porre fine all’inquinamento da benzene nell’area dell’ex Ilva.