La sfida epica tra Augustarello e Buffalo Bill
Un’indimenticabile sfida si è svolta il 5 e l’8 marzo 1890 nella città eterna, Roma. Augustarello, il celebre buttero dell’agro laziale, ha dimostrato al mondo intero che i butteri italiani erano almeno pari, se non superiori, ai famosi cowboys che avevano conquistato il selvaggio West americano.
Tutto è cominciato grazie al duca di Sermoneta, Onorato Caetani, che ha accettato la sfida lanciata da William Frederick Cody, meglio conosciuto come Buffalo Bill. Cody, famoso per il suo spettacolo itinerante chiamato Wild West Show, era solito sfidare gli allevatori locali a gareggiare con i suoi cowboys. Nonostante la sua fama e la sua abilità dimostrata nello spettacolo, nessuno aveva mai accettato la sfida. Tuttavia, durante un pranzo a Palazzo Caetani, la duchessa di Sermoneta ha affermato di non essere rimasta molto impressionata dallo spettacolo di Buffalo Bill poiché aveva visto fare le stesse acrobazie dai butteri di Cisterna di Roma con i puledri dell’Agro pontino. Da questo momento si è deciso di organizzare una sfida epica.
Le date scelte per lo scontro sono state il 5 e l’8 marzo, e naturalmente l’arrivo del circo americano ha portato ad incassi record. Il Messaggero ha contribuito a catalizzare una gigantesca folla pagante per assistere a questo singolare confronto. Nonostante la forte pioggia, gli incassi hanno superato le 25.000 lire già nella prima sfida del 5 marzo. Il duca Caetani ha messo a disposizione sette stalloni della sua tenuta di Cisterna, che erano stati rifiutati da potenziali acquirenti a causa del loro carattere nevrino.
Le versioni sullo svolgimento della sfida divergono leggermente. Secondo il Messaggero, ai cowboys sono occorsi 7 minuti per atterrare gli stalloni e 16 per sellarli e cavalcarli nel giro d’onore. Altri racconti suggeriscono che i tempi siano stati più lunghi. Il New York Herald ha addirittura riportato che per la doma dei cavalli sono bastati appena cinque minuti. Comunque siano andate le cose, il Messaggero ha titolato “La vittoria degli Americani” e ha descritto l’evento come “clamoroso e sublimemente bello”.
Tuttavia, sia i butteri che gli spettatori sono rimasti turbati dai metodi violenti adoperati sui cavalli. Alcuni hanno sostenuto che tutti fossero in grado di domare i cavalli in quel modo, provocando dolore e ferite ai poveri animali. Il secondo round della sfida prevedeva la prova con i cavalli selvaggi del West, i famosi broncos noti per il loro carattere difficile e la propensione a sgroppare. Il premio messo in palio da Buffalo Bill era l’equivalente della paga di un anno dei butteri, e questo ha attirato molti di loro.
L’8 marzo, nonostante la pioggia incessante, si sono radunate non meno di ventimila persone all’arena di Prati per assistere all’epilogo della sfida. Dieci butteri, tutti laziali, si sono presentati determinati a dimostrare la loro abilità. Quattro erano a cavallo e sei a piedi. Il primo stallone americano è stato bloccato da Filippo Valentini, sellato da Alfonso Ferrazza e montato da Augusto Imperiali, che ha eseguito un giro trionfale guidando il cavallo con una sola mano, tra applausi e ovazioni.
La spettacolare dimostrazione è stata bruscamente interrotta da Buffalo Bill, che è entrato nell’arena su un sauro bianco sostenendo che il tempo limite prefissato era stato superato di 30 secondi a causa del giro di campo. Naturalmente, non ha pagato la somma promessa come premio. Si racconta che durante il ricevimento serale tenuto dal duca, Buffalo Bill abbia ammesso la sconfitta, ma senza dare seguito al corrispettivo pattuito. Nonostante abbia perso il premio in denaro, Augustarello può comunque vantare di aver ottenuto una vittoria gloriosa e immortalata in una fotografia.
Il Messaggero ha ribattezzato Cody come “er cappellaccio”, mentre gli italiani hanno celebrato la vittoria dei butteri romani. Si dice che le mille lire che Buffalo Bill ha rifiutato di pagare gli siano state sfilate comunque, approfittando della poca conoscenza degli americani sulla valuta italiana, che hanno ricevuto banconote false di alto valore come pagamento.
Questa straordinaria sfida tra Augustarello e Buffalo Bill ha dimostrato che gli italiani possiedono un’abilità e una destrezza paragonabili a quelle dei famosi cowboys americani. La storia ricorderà per sempre questo incredibile evento e il coraggio dei butteri romani, che hanno dimostrato di essere all’altezza di qualsiasi sfida.