La recente audizione del procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, riguardo all’inchiesta sul presunto dossieraggio ai danni di politici, vip e imprenditori ha rivelato numeri inquietanti e ha sollevato interrogativi sulle motivazioni dietro a questi atti illegali.

Secondo Cantone, i numeri emersi fino ad ora sono solo la punta dell’iceberg. Il sottotenente Striano, un finanziere della Direzione Nazionale Antimafia, avrebbe effettuato ben 4.124 accessi alle banche dati delle Segnalazioni di Operazioni Sospette (Sos) in soli quattro anni, scaricando anche 33.528 file. Questo volume di accessi è considerato estremamente elevato e non sembra essere giustificato da motivazioni investigative.

Ciò che rende ancora più inquietante questa vicenda è il fatto che durante la fuga di notizie sui giornali, è stato rivelato un caso di Sos riguardante un imprenditore legato al ministro della Difesa. Tuttavia, il sottotenente Striano non aveva mai visto quella particolare Sos, il che suggerisce che qualcuno stesse vendendo segretamente le informazioni.

Nonostante le indagini siano ancora in corso, non è emerso alcun movente chiaro dietro a queste azioni. Cantone ha affermato che non ci sono prove di una vita lussuosa da parte di Striano o di disponibilità finanziarie particolari. Anche i conti correnti del sottotenente e dei suoi familiari sono stati analizzati, ma al momento non sono state trovate evidenze di attività economica illecita.

Cantone ha inoltre elogiato il ministro Crosetto per aver collaborato con l’autorità giudiziaria, permettendo di scoprire questa situazione allarmante. Tuttavia, ha sottolineato che non si tratta di un attacco alla libertà di stampa, ma di un’indagine sulle attività di informazione commissionate da giornalisti a un ufficiale di polizia giudiziaria.

Il procuratore ha risposto anche alle critiche, affermando che non si occupa di “bolle di sapone” e che chiunque voglia giudicare la situazione dovrebbe conoscere gli atti dell’inchiesta. Ha anche precisato che la procura di Perugia non ha escluso l’ipotesi di dossieraggio, ma ha semplicemente affermato che non ha parlato con nessuno in merito.

Infine, Cantone ha rivelato che ci sono quattro giornalisti indagati, non otto come erroneamente riportato in precedenza. Tre di questi giornalisti lavorano per lo stesso giornale e sembra che i dati registrati sui dispositivi siano stati cancellati. Inoltre, nel computer di Striano sono state trovate molte email datate ma non quelle recenti.

In conclusione, l’audizione del procuratore Cantone ha svelato numeri allarmanti riguardo al presunto dossieraggio ai danni di politici, vip e imprenditori. Questa vicenda solleva interrogativi sulla motivazione dietro a questi atti illegali e richiede un’approfondita indagine per individuare tutti i responsabili.

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