Emma Dante porta la magia di ‘Re Chicchinella’ a Milano

Il talento di Emma Dante ha conquistato nuovamente il pubblico teatrale con la sua ultima creazione, ‘Re Chicchinella’. La regista siciliana, famosa per la sua capacità di mescolare elementi grotteschi, comici e tragici, presenta al teatro studio Melato di Milano il terzo spettacolo tratto dal ‘Cunto de li cunti’ di Basile, chiudendo così la trilogia composta da ‘La Scortecata’ e ‘Pupo di zucchero’.

La pièce racconta la storia di un re che, in preda a un bisogno corporale, commette un tragico errore utilizzando una gallina che crede morta per pulirsi. La gallina, tutt’altro che defunta, si attacca al suo didietro e risale fino alle viscere del sovrano. Questo animale magico, simile a un verme solitario, divora tutto ciò che il re mangia, facendogli espellere uova d’oro. Stremato dalla situazione, il re decide di lasciarsi morire di fame, ma la corte si oppone, non volendo privarsi delle preziose uova d’oro.

Emma Dante spiega che ‘Re Chicchinella’ racconta la storia di un sovrano malato, solo e senza speranze, circondato da una famiglia fredda e interessata solo a ricevere un uovo d’oro al giorno. L’animale vive e si nutre dentro di lui, lentamente divorando le sue viscere, finché il re non si rende conto che per il mondo esterno lui e la gallina sono la stessa cosa.

Nella fiaba originale di Basile, il protagonista è una papera che defeca scudi d’oro, ma Dante ha voluto rendere il re il personaggio principale per raccontare la miseria, l’avidità e l’ipocrisia di una famiglia che finge di amarlo ma in realtà gli interessa solo per i suoi titoli, i suoi soldi e il suo potere. La scena è spoglia, come tipico della drammaturga, e include anche una vera gallina di nome Odette, che fa parte della compagnia teatrale e vive a casa di uno degli attori. Per lei è stato costruito un pollaio nel teatro Studio, anche se qualche odore sgradevole fa parte della vita di tutti i giorni.

Data l’assenza di scenografia, il lavoro sugli attori è stato fondamentale per rendere vivo lo spettacolo. Hanno lavorato sulla postura del corpo come se indossassero delle maschere, e la loro presenza sul palco crea un racconto di paesaggi che riempie il vuoto scenico. Emma Dante sottolinea l’importanza di una preparazione meticolosa, poiché per lei è fondamentale che tutto sia impeccabile. Anche se lo spettacolo potrebbe non essere considerato bello da alcuni, è comunque fatto bene, poiché la regista teme la sciatteria, il pressapochismo e la mancanza di qualità nella vita e nelle relazioni. Per lei, il teatro è il luogo delle relazioni umane, e se manca la cura e l’attenzione ai dettagli, manca anche lo scambio umano.

È grazie all’arte del servire e della cura che si crea uno spazio in cui le emozioni possono fluire attraverso la parola generata dal corpo. La lingua napoletana del ‘600 è stata adattata a partire dalla scrittura di Basile, rendendo le parole, anche se inaccessibili, non un ostacolo perché provengono direttamente dal corpo degli attori. In alcuni casi, provengono anche dal corpo di una gallina di nome Odette, che Emma Dante assicura essere trattata molto bene e che non verrà mangiata alla fine dello spettacolo.

Emma Dante continua a sorprendere il pubblico con la sua creatività e la sua capacità di trasportare il teatro in nuove dimensioni. ‘Re Chicchinella’ è un altro esempio del suo talento e della sua dedizione all’arte teatrale. Non perdete l’occasione di assistere a questo spettacolo unico e coinvolgente che porta la magia di Emma Dante a Milano.

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