La Corte costituzionale solleva dubbi sulla legittimità del divieto di rilascio di nuove licenze per il servizio di noleggio con conducente (Ncc) e pone interrogativi sulla norma che stabilisce tale divieto. Secondo la Consulta, questa restrizione ha bloccato ingiustificatamente per oltre cinque anni la possibilità di ottenere nuove autorizzazioni per il servizio di Ncc, senza alcun motivo di utilità sociale o interesse collettivo, ma sembra rispondere a un’istanza protezionistica.
La Corte costituzionale ha anche respinto la questione di legittimità riguardante un’altra misura contenuta nella legge della Regione Calabria, che permetteva agli Ncc di fornire servizi innovativi, in contrasto con la disciplina statale che limita tale facoltà ai titolari di licenza per il servizio di taxi. La Corte ha sottolineato che la legge impugnata riguarda solo il servizio di taxi e che non si può evincere un divieto radicale ed indiscriminato di erogare servizi innovativi per gli Ncc.
Secondo la sentenza, le innovazioni nel settore dei trasporti rappresentano il cardine della libertà d’iniziativa economica privata e dell’interazione tra le imprese in un mercato efficiente. La Consulta ha ribadito che le limitazioni alla libertà devono essere funzionali alla tutela di uno specifico interesse pubblico e proporzionate rispetto allo scopo da perseguire. Un divieto assoluto di fornire servizi innovativi sarebbe una misura protezionistica che pregiudicherebbe la libertà economica e il benessere dei consumatori.
Le associazioni di categoria del settore si sono pronunciate sulla sentenza, definendola storica. Secondo loro, l’impianto normativo varato nel 2019 sarebbe incostituzionale e in contrasto con il diritto comunitario. Le associazioni sostengono da tempo la necessità di una legge moderna che tenga conto delle esigenze della mobilità e che non sia basata sulle richieste dei tassisti. Ritengono che la Corte costituzionale abbia confermato la loro posizione e chiedono al ministro di sospendere tutto fino alla sentenza definitiva.
Questa sentenza della Corte costituzionale solleva importanti questioni sul divieto di nuove licenze per il servizio di Ncc e mette in evidenza la necessità di una normativa moderna che favorisca l’innovazione nel settore dei trasporti. Sembra che la Consulta abbia riconosciuto l’importanza delle nuove tecnologie e delle nuove forme di mobilità per rispondere alle esigenze dei consumatori. Resta da vedere come questa sentenza influenzerà le future decisioni legislative e se porterà a un cambiamento significativo nel settore dei servizi di noleggio con conducente.