L’Intelligenza Artificiale (IA) sviluppata da Paolo Benanti sta creando un vero e proprio scompiglio nel mondo degli scacchi, mettendo a confronto due grandi giocatori come Sinner e Kasparov. Ma cosa c’entra l’IA con il gioco degli scacchi? Secondo Benanti, l’IA potrebbe essere un sistema che si frappone tra l’essere umano e la realtà, diminuendo le nostre capacità di riflessione e discernimento.

In occasione di una lezione tenuta all’Università Lumsa, il teologo e filosofo Paolo Benanti ha spiegato che l’IA, come ad esempio le chat Gpt, sono strumenti che mettono l’uomo e la macchina di fronte l’uno all’altro mediante un’interfaccia linguistica. Tuttavia, Benanti pone la domanda su cosa accade quando è la macchina che si interfaccia con l’uomo attraverso il linguaggio.

Per rispondere a questa domanda, Benanti cita il premio Nobel Daniel Kahneman, che ha studiato la razionalità umana. Secondo Kahneman, la nostra razionalità si basa su due livelli: il sistema 1 e il sistema 2. Il sistema 1 è attivo per il 95% del tempo ed è caratterizzato da un pensiero inconscio, veloce e intuitivo. D’altro canto, il sistema 2 è quello razionale e richiede uno sforzo maggiormente concentrato, ed è attivo solo per il restante 5% del tempo.

Benanti utilizza un esempio per semplificare la differenza tra i due sistemi: il sistema 1 è come Sinner, che risponde a un servizio a 180 km/h e piazza la pallina nell’angolino del campo. Il sistema 2, invece, è come Kasparov, che pensa all’apertura degli scacchi per vincere la partita. La nostra tendenza, però, è quella di utilizzare maggiormente il sistema 1, e quando proviamo a utilizzare il sistema 2, spesso ci lascia indecisi.

Secondo Kahneman, il sistema 1 funziona come un pilota automatico che ci fa sentire in grado di decidere senza sforzo. Il problema si presenta quando l’interazione con un sistema di linguaggio diventa il sistema zero, ovvero quello che innescare il sistema 1 senza che ce ne accorgiamo. Questo potrebbe frapporsi tra noi e la realtà, riducendo la nostra capacità di ragionamento più sofisticata.

Ecco dove entra in gioco l’utilizzo dell’IA nello spazio commerciale. L’IA può influenzare le nostre decisioni d’acquisto, spingendoci verso acquisti compulsivi e meno riflessi. L’IA crea una profilazione delle nostre preferenze e ci suggerisce prodotti che potrebbero interessarci, ma questa modalità di interazione potrebbe limitare la nostra capacità di scelta consapevole.

In conclusione, l’IA di Benanti sta creando scompiglio nel mondo degli scacchi, ma questo discorso va ben oltre il gioco. L’IA rischia di intromettersi nella nostra vita quotidiana, diminuendo la nostra capacità di riflessione e discernimento. È importante prendere consapevolezza di come l’IA influenzi le nostre decisioni e cercare di mantenere un equilibrio tra l’utilizzo delle tecnologie e la nostra autonomia decisionale.

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