Un allarme che non accenna a diminuire: i femminicidi in Italia stanno raggiungendo numeri sempre più preoccupanti. Secondo il Report settimanale sul fenomeno curato dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale, nel corso del 2021 sono già stati registrati 20 omicidi di donne, un dato allarmante che rimane invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

I dati parlano chiaro: dal primo gennaio di quest’anno sono stati commessi in totale 60 omicidi, tre in più rispetto all’anno precedente. Tra questi, 29 sono avvenuti in ambito familiare o affettivo, con 18 vittime donne. Nonostante una leggera diminuzione rispetto al 2020, gli omicidi commessi dai partner o ex partner rimangono una delle principali cause di femminicidio, con 10 casi segnalati fino ad ora.

Nel Report annuale della Direzione centrale della polizia criminale, diffuso in occasione dell’8 marzo, si evidenzia un aumento complessivo degli omicidi volontari commessi in Italia nel 2023, che sono stati 334, otto in più rispetto all’anno precedente. In particolare, le vittime donne nel corso del 2022 sono state 120, rispetto alle 128 dell’anno precedente. Gli omicidi in ambito familiare o affettivo sono stati 147, con 97 vittime donne.

Analizzando solamente il 2023, si scopre che il 36% delle vittime di omicidio sono donne. Il 97% di queste era maggiorenne e l’87% di nazionalità italiana. Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, il trend di scoperta dei casi rimane altalenante, oscillando tra l’88% e il 93% tra il 2020 e il 2023.

Per quanto riguarda il modus operandi, gli omicidi volontari di donne avvenuti in ambito familiare o affettivo mostrano un predominio dell’uso di armi improprie o bianche, utilizzate in 41 casi. In 27 eventi, invece, sono state utilizzate armi da fuoco. Altre modalità di omicidio includono l’asfissia, il soffocamento, lo strangolamento e le lesioni o percosse.

Ma non sono solo i femminicidi a destare preoccupazione. Secondo il Report “Donne vittime di violenza”, curato sempre dal Servizio di analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale e diffuso in occasione dell’8 marzo, anche altri reati contro le donne stanno aumentando.

Ad esempio, i casi di costrizione o induzione al matrimonio sono raddoppiati nel corso del 2023, passando da 14 a 28, con una percentuale di vittime donne del 96%. Le denunce di revenge porn sono aumentate dell’11,8%, raggiungendo quota 1.378, di cui il 62% riguarda donne. Anche le violazioni del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa sono in aumento, passando da 2.529 a 2.563.

È evidente che la violenza di genere rappresenta ancora un grave problema nella nostra società. È fondamentale che istituzioni, forze dell’ordine e tutta la comunità si mobilitino per contrastare questo fenomeno e garantire la sicurezza delle donne. Solo attraverso una presa di coscienza collettiva e un impegno costante sarà possibile porre fine a questa terribile realtà.

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