Kosky illumina l’Opera di Roma con la sua rivisitazione oscura di Salome, il capolavoro di Richard Strauss. Il regista australiano, Barri Kosky, ha proposto una lettura intensa e potente della storia della passione malata di Salome, la figlia di Erodiade, che chiede la decapitazione del profeta Giovanni Battista. Questa nuova interpretazione ha conquistato il pubblico del Teatro Costanzi di Roma, nonostante qualche critica all’allestimento.

Kosky ha scelto di sganciare la vicenda dai riferimenti storico-biblici e dalle letture precedenti, concentrandosi invece sui personaggi e sul testo. La scena si svolge nel buio totale, simboleggiando la condizione interiore dei protagonisti. Un unico cono di luce segue i movimenti dei personaggi, creando un effetto suggestivo. Kosky ha spiegato che questa luce rappresenta un “personaggio” a sé stante, mostrando e nascondendo ciò che accade sulla scena. Questo elemento visivo è uno dei punti centrali della sua visione del dramma.

Salome è una storia scandalosa e potente sull’amore e i sensi. La protagonista, interpretata dalla soprano americana Lise Lindstrom, si abbandona alla necrofilia baciando appassionatamente sulla bocca il Battista decapitato. Una scena particolarmente intensa mostra Salome “partorire” una scia infinita di capelli di Giovanni, cancellando così la tradizionale danza dei sette veli. La musica di Strauss accompagna il crescendo di emozioni nel monologo conclusivo di Salome, con la testa sanguinante di Giovanni appesa a un gancio.

Il direttore d’orchestra Marc Albrecht, specialista del repertorio tardo romantico austro-tedesco, ha ricevuto un tributo speciale dal pubblico. Ha gestito magistralmente la partitura, considerata da molti “radicale” e al limite della follia. Anche i comprimari, tra cui Nicholas Brownlee (Giovanni), John Daszak (Erode), Katarina Dalayman (Erodiade) e Joel Prieto (Narraboth), hanno ricevuto applausi e elogi per le loro performance.

Salome continuerà ad essere rappresentata al Teatro Costanzi di Roma per altre tre repliche il 12, 14 e 16 marzo. Non perdete l’opportunità di assistere a questa rivisitazione oscura di un classico dell’opera.

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