I disturbi del comportamento alimentare sono una realtà sempre più diffusa nella società contemporanea. Secondo le ultime stime, in Italia si registrano circa 8-10 casi su 100.000 abitanti, con un’età di insorgenza sempre più precoce. Questi dati allarmanti hanno spinto il dottor Adolfo Bandettini di Poggio, Direttore della Psichiatria del Gruppo KOS, a presentare due proposte concrete per affrontare questo problema.
La prima proposta riguarda l’istituzione di un Bollino Lilla per siti internet sicuri sui disturbi dell’alimentazione. Questo certificato permetterebbe ai pazienti di accedere a informazioni affidabili e supporto online, evitando così l’esposizione a contenuti dannosi o fuorvianti. In un’epoca in cui la tecnologia e i social media giocano un ruolo sempre più importante nelle nostre vite, è fondamentale garantire la sicurezza e l’accuratezza delle informazioni riguardanti i disturbi alimentari.
La seconda proposta riguarda l’introduzione della figura del Facilitatore Scolastico, un professionista incaricato di formare e informare gli studenti e gli insegnanti sugli disturbi del comportamento alimentare. Questo intervento mira a sensibilizzare le giovani menti sulle problematiche legate all’alimentazione e ad instaurare un dialogo aperto e consapevole all’interno delle scuole. È essenziale coinvolgere i docenti, i pediatri di base e i medici di medicina generale per individuare precocemente eventuali segnali di disturbi alimentari e garantire un intervento tempestivo.
Il professor Gabriele Sani, Responsabile del Dipartimento di Psichiatria della Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” IRCCS, sottolinea l’importanza di una diagnosi chiara e precoce per aumentare le possibilità di cura. Il trattamento dei disturbi alimentari deve essere multidisciplinare e coinvolgere diverse figure professionali, come psichiatri, psicologi, dietisti, nutrizionisti e tecnici della riabilitazione psichiatrica. È fondamentale considerare ogni paziente in modo individuale e adattare il percorso di cura alle sue specifiche esigenze.
Un’iniziativa che ha attirato l’attenzione sulla complessità dei disturbi alimentari è “Disordini nascosti”, promossa dal Gruppo KOS. Questa iniziativa ha preso vita attraverso l’ascolto delle storie dei pazienti da parte del team medico multidisciplinare. Il risultato è una collezione di 6 piatti che rappresentano le emozioni e le sensazioni dei pazienti affetti da disturbi alimentari. Ogni piatto permette di entrare nella mente di chi soffre di queste patologie, evidenziando il profondo disagio interiore che spesso è alla base del rapporto distorto con il cibo.
L’obiettivo di questa iniziativa è sensibilizzare la stampa, le istituzioni e il grande pubblico sulla complessità dei percorsi di cura e riabilitazione per i pazienti con disturbi del comportamento alimentare. Il Gruppo KOS, in collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale, offre circa 100 posti letto accreditati per la cura di questi disturbi, al fine di garantire la migliore assistenza possibile a chi ne ha bisogno.
La lotta contro i disturbi alimentari richiede un impegno collettivo da parte di tutti: istituzioni, operatori sanitari, insegnanti e famiglie. È fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza e comprensione di questi disturbi, al fine di favorire una diagnosi precoce e un trattamento adeguato. Solo attraverso un approccio multidisciplinare e una rete di supporto solida possiamo sperare di combattere efficacemente questa grave problematica di salute pubblica.