L’immunoterapia ha ottenuto l’approvazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) per il trattamento dei tumori delle vie biliari ed epatocarcinoma. Questa è una notizia di grande importanza per i pazienti affetti da queste malattie, che spesso sono fatali.

L’epatocarcinoma, una forma di tumore al fegato, rappresenta la maggior parte delle nuove diagnosi di tumore del fegato in Italia. Secondo le stime del 2023, ci sono state 12.200 nuove diagnosi di tumore del fegato nel paese, di cui il 79% è rappresentato dall’epatocarcinoma. Questo tipo di cancro colpisce principalmente gli uomini tra i 60 e 70 anni.

Il Professore Fabio Piscaglia, un esperto di malattie epatiche, spiega che il tumore si sviluppa spesso in pazienti che hanno una malattia cronica del fegato, come la cirrosi. Le cause di questa malattia cronica possono essere diverse, come infezioni virali (epatite B e C), abuso di alcol, malattie genetiche o autoimmunitarie e sindrome metabolica, spesso associata a sovrappeso e diabete.

La complessità nel trattamento di questa malattia risiede nel fatto che i pazienti spesso hanno anche una malattia cronica del fegato. Il Professore Mario Scartozzi, un esperto di oncologia medica, sottolinea che è importante curare il tumore senza trascurare la salute del fegato.

Per i pazienti con malattia avanzata che non possono essere sottoposti alla chirurgia o alle terapie locali, l’immunoterapia si è dimostrata un’opzione efficace. L’immunoterapia è un trattamento che potenzia il sistema immunitario del paziente per combattere il cancro. Secondo uno studio condotto, nel carcinoma epatocellulare avanzato o non resecabile, il 25% dei pazienti trattati con una singola dose iniziale di tremelimumab con durvalumab seguita da durvalumab in monoterapia è sopravvissuto per quattro anni. Nel carcinoma delle vie biliari non resecabile o metastatico, la combinazione di durvalumab più chemioterapia ha ridotto del 24% il rischio di morte rispetto alla sola chemioterapia, con un aumento significativo della sopravvivenza a due anni.

L’approvazione dell’Aifa riguarda la rimborsabilità di una singola dose iniziale di tremelimumab con durvalumab seguita da durvalumab in monoterapia per il trattamento di prima linea dei pazienti adulti con carcinoma epatocellulare avanzato o non resecabile. Questa decisione è un risultato molto importante per i pazienti e la comunità scientifica.

Secondo il Dr. Massimiliano Conforti, Vice Presidente dell’Associazione Europea dei Pazienti con Cancro delle Vie Biliari (EpaC), è fondamentale che i medici di famiglia siano sensibilizzati sull’importanza della sorveglianza per le persone a rischio di sviluppare queste malattie.

L’approvazione dell’immunoterapia per il trattamento dei tumori delle vie biliari è stata accolta con grande entusiasmo dai pazienti e dagli esperti. Il Professore Paolo Leonardi, Presidente dell’Associazione Pazienti Italiani Colangiocarcinoma (Apic), afferma che questa terapia può allungare la vita dei pazienti e controllare lo sviluppo del tumore.

La Dott.ssa Paola Morosini, responsabile della Medicina Oncologica di AstraZeneca, conclude che questa è la prima approvazione di un regime immunoterapico di prima linea per il colangiocarcinoma. Questo risultato è un passo avanti significativo nella lotta contro questa malattia difficile da trattare.

In conclusione, l’immunoterapia ha ottenuto l’approvazione per il trattamento dei tumori delle vie biliari ed epatocarcinoma in Italia. Questa terapia offre nuove possibilità di sopravvivenza e controllo della malattia per i pazienti affetti da queste forme di cancro. È importante che i medici e i pazienti siano informati su questa opzione di trattamento e che venga data maggiore attenzione alla sorveglianza delle persone a rischio. Questa è una vittoria significativa per la comunità scientifica e per i pazienti che lottano contro queste malattie mortali.

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