La Corte d’Assise d’appello di Bologna ha recentemente ordinato l’analisi di un video girato nella stazione di Bologna la mattina del 2 agosto 1980. La richiesta di esame è stata avanzata dai difensori di Paolo Bellini, imputato di concorso nella strage di Bologna, mentre la Procura generale e le parti civili si sono opposte. I periti incaricati, Eugenio Premuda e Giacomo Manghi, avranno 20 giorni di tempo per stabilire da che posizione sono state girate le riprese e se le immagini siano state fatte a bordo del treno o da terra verso l’alto.

L’obiettivo principale della Corte è quello di accertare se l’uomo sconosciuto con i baffi, identificato come Paolo Bellini, sia stato ripreso a bordo del treno o da terra. Inoltre, si cerca di determinare se le riprese siano state effettuate subito dopo l’esplosione o in un orario successivo compreso tra le 12 e le 15 o tra le 13 e le 15, come sostenuto dalla difesa di Bellini. Un elemento rilevante è l’orologio di una signora anonima che appare nel video dietro l’uomo identificato come Bellini, secondo i legali dell’imputato.

La Corte ha fissato l’udienza per il 10 aprile, durante la quale i periti incaricati illustreranno i risultati delle loro analisi.

Durante il processo in corso, Paolo Bellini, ex membro di Avanguardia Nazionale, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee durate un’ora e cinque minuti. Durante il suo intervento, Bellini ha toccato vari argomenti, esponendo le sue idee in modo spesso poco organico e confuso. Ha menzionato Ugo Sisti, ex procuratore capo di Bologna, che secondo Bellini avrebbe assegnato “compiti precisi” a lui e al fratello Guido, facendoli lavorare “a compartimenti stagni”. Guido Bellini, in particolare, avrebbe dovuto stabilire contatti con i palestinesi per risolvere il “lodo Moro”, mentre Paolo avrebbe dovuto fotografare persone con determinate caratteristiche fisiche a Bologna, all’ospedale di Reggio Emilia e a Firenze al fine di individuare eventuali terroristi.

Tuttavia, Bellini ha chiarito che non può affermare che i palestinesi siano stati responsabili della strage di Bologna. Ha sottolineato che sta semplicemente raccontando quello che ha fatto durante quel periodo e che lui e suo fratello hanno fatto tutto il possibile per risolvere il caso del rapimento di Aldo Moro.

La Corte d’Assise d’appello di Bologna sta cercando di fare chiarezza su questi punti cruciali, affidandosi all’analisi del video girato da Harald Polzer. Sarà interessante attendere i risultati dei periti e vedere come influenzeranno lo sviluppo del processo.

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