Il figlio di Dante, Jacopo Alighieri, ha avuto una sorprendente vita come procuratore del Comune di Fermo. Questa affascinante scoperta è stata fatta dagli scrittori Rita Monaldi e Francesco Sorti, autori di numerosi libri a sfondo storico, tra cui l’ultimo della trilogia “Dante di Shakespeare – Come è duro calle”, pubblicato da Solferino.

Il libro narra la vita e le opere di Dante come se fossero state scritte da Shakespeare, basandosi su solide ricerche di archivio. Inoltre, si approfondisce anche la presenza di Dante e del suo figlio nelle Marche, grazie a due pergamene dell’Archivio di Stato di Fermo che citano Jacopo Alighieri come procuratore del Comune. Queste pergamene hanno suscitato l’interesse dei dantisti, che vogliono studiarle alla luce del lavoro svolto da Monaldi e Sorti.

Le pergamene sono state segnalate negli anni ’60 dall’italianista Febo Allevi e contengono riferimenti a personaggi legati all’attività politica di Dante prima dell’esilio. Grazie alla digitalizzazione di biblioteche e archivi, Monaldi e Sorti hanno trovato dei “riscontri oggettivi” che confermano l’importanza di queste pergamene. Tra i personaggi citati ci sono Gentile di Amoroso, legato alla famiglia Da Mogliano delle Marche, Gentile di Gualterone da Fermo, membro del Consiglio dei Cento insieme a Dante, la famiglia Ordelaffi di Forlì e gli Ubaldini. Questo suggerisce l’esistenza di una rete di rapporti tra i Guelfi Bianchi, che potrebbe aver favorito l’inserimento di Jacopo ad Fermo, dove c’era una colonia di fuoriusciti fiorentini e un ramo degli Elisei, parenti degli Alighieri.

Il volume sarà visionato dall’Archivio di Stato di Fermo e potrebbe anche essere presentato nella città stessa. Inoltre, il libro ha ispirato un tour di reading teatrali, con una tappa prevista a Senigallia il 14 marzo, che vedrà la partecipazione degli attori Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini.

La scoperta della vita di Jacopo Alighieri come procuratore di successo a Fermo è davvero sorprendente. Questa nuova informazione ci permette di conoscere meglio la vita del figlio di Dante e di approfondire la sua relazione con la città marchigiana. Grazie al lavoro di ricerca svolto da Monaldi e Sorti, possiamo apprezzare ancora di più l’importanza storica di questa figura e il suo contributo alla politica locale. L’archivio di Fermo avrà ora l’opportunità di esaminare il volume e confermare l’autenticità delle pergamene citate. Nel frattempo, il tour di reading teatrali basato sul libro offre una nuova prospettiva per scoprire la storia affascinante di Jacopo Alighieri e il suo legame con la città di Fermo.

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