Aumento delle misure di sorveglianza per prevenire la diffusione della dengue negli aeroporti

Il Ministero della Salute italiano ha annunciato un ulteriore stretta nelle misure di prevenzione per evitare la diffusione del virus della dengue nel paese. Questa decisione è stata presa a seguito delle crescenti preoccupazioni riguardanti la presenza dell’Aedes aegypti, il principale vettore di trasmissione della malattia, in Italia. Il direttore della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, Francesco Vaia, ha dichiarato che non c’è alcun allarme dengue in Italia, ma è importante agire preventivamente per evitare la diffusione del virus.

La nuova circolare firmata da Vaia prevede l’attuazione di ulteriori azioni di controllo nei punti di ingresso del paese, in particolare sugli aeromobili e sulle navi provenienti da aree ad alta incidenza o a rischio secondo le agenzie sanitarie internazionali. Gli operatori delle Unità Speciali di Medicina delle Aziende Sanitarie Locali (USMAF) saranno responsabili di verificare l’attuazione di azioni di profilassi adeguate, come la disinsettazione e la disinfestazione, e prescriveranno eventuali interventi necessari.

La circolare prevede che gli aeromobili provenienti da Paesi o territori a rischio debbano seguire le disposizioni del Piano Nazionale Antivettoriale 2020-2025 e della precedente circolare del Ministero della Salute del 25 marzo 2016. In particolare, devono essere sottoposti a disinsettazione residua, un metodo ritenuto primario per prevenire l’introduzione e la diffusione degli insetti vettori. I metodi e le procedure di disinsettazione devono essere conformi agli standard approvati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Nel caso in cui un aeromobile non abbia una valida certificazione di disinsettazione residua, dovrà essere sottoposto a una disinsettazione eccezionale per ogni singola tratta. Per le imbarcazioni provenienti da Paesi al di fuori dell’Unione Europea, è richiesta la presentazione dell’elenco degli ultimi 10 porti toccati o dei porti toccati nei precedenti 28 giorni, oltre al certificato di disinsettazione residua eseguita non oltre le 8 settimane. In alternativa, il comandante della nave (o l’armatore) può presentare una dichiarazione riguardante l’applicazione di procedure di contenimento, come l’utilizzo di insetticidi spray, repellenti, zanzariere e l’igienizzazione delle zone sensibili dell’imbarcazione.

Per le imbarcazioni provenienti da Paesi dell’Unione Europea che abbiano toccato o transitato in porti di Paesi a rischio nei precedenti 28 giorni, è richiesta la presentazione dell’elenco degli ultimi 10 porti toccati, insieme alla Dichiarazione Marittima di Sanità e al certificato di disinsettazione residua eseguita non oltre le 8 settimane. Anche in questo caso, è possibile presentare una dichiarazione a cura del comandante della nave.

Infine, per le merci che potrebbero rappresentare un rischio di importazione di zanzare infette, come pneumatici usati, fiori recisi freschi e piante ornamentali che viaggiano in substrato acquatico o tronchi di legno esotico, è necessario che siano accompagnate da certificazioni che attestino la disinfezione avvenuta al momento della spedizione dalle aree infette o che siano sottoposte a trattamenti di disinsettazione con insetticidi prima della loro nazionalizzazione, a cura e spese degli importatori.

Queste nuove misure di sorveglianza e controllo negli aeroporti sono state introdotte per garantire la massima sicurezza nella prevenzione della diffusione della dengue in Italia. Nonostante non ci sia alcun allarme attuale, è fondamentale agire in modo proattivo per impedire l’insediamento dell’Aedes aegypti nel paese. La collaborazione tra il Ministero della Salute, le agenzie sanitarie internazionali e gli operatori dei punti di ingresso sarà essenziale per garantire il successo di queste misure preventive. La salute pubblica è una priorità e il governo italiano sta prendendo le giuste precauzioni per proteggere la popolazione dai rischi associati alla dengue.

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