Le cinque principali associazioni di Ncc (Noleggio con conducente) hanno scritto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per esprimere le loro preoccupazioni riguardo a una bozza che potrebbe limitare pesantemente le loro attività. Secondo i presidenti di Sistema Trasporti, Anitrav, Associazione Ncc Italia, Comitato Air e Asincc, questa bozza avrebbe ripercussioni negative sulla protezione dei dati personali degli utenti.
Nella lettera inviata al Ministero, si fanno diverse osservazioni sulle criticità riscontrate dal settore dei Ncc. Tra queste, si sottolinea la reintroduzione dell’obbligo di rientro in rimessa, ad eccezione dei contratti di durata conclusi senza intermediazione. Inoltre, si evidenzia la previsione di un tempo minimo di attesa di un’ora tra un servizio e un altro, nonché la conservazione dei fogli di servizio e dei relativi dati per un periodo minimo di 3/5 anni, senza un termine massimo di durata. Questi dati sarebbero conservati presso il Ministero con accesso a diverse parti interessate, come forze di polizia, apparati militari, dipendenti del Ministero, amministrazioni comunali e motorizzazione civile.
Le associazioni di Ncc sono preoccupate anche per il carattere discriminatorio di queste previsioni, che sarebbero applicate solo al settore dei Ncc e non ai taxi. Secondo loro, questa discriminazione falserebbe irrimediabilmente la concorrenza nel mercato del trasporto pubblico non di linea.
Le associazioni chiedono al Ministero un cambio di direzione e sperano che le loro osservazioni siano prese in considerazione. Tuttavia, fanno notare che non esiste più un tavolo di discussione, nonostante le affermazioni fatte dal Ministro Salvini in merito alla presenza di 20 associazioni al Ministero per discutere di questi decreti. Infatti, 16 di queste 20 associazioni si sono ritirate, lasciando solo 6 rimaste. Questo evidenzia un problema e solleva dubbi sulla reale volontà del Ministero di ascoltare le associazioni di Ncc.
Questa situazione ha sollevato diverse preoccupazioni nel settore dei Ncc, che teme per la sua libertà di movimento e per la tutela dei dati personali dei cittadini e dei turisti. Le associazioni sperano che il Ministero prenda in considerazione le loro preoccupazioni e apporti le modifiche necessarie alla bozza in questione.