Mazzi si impegna a eliminare i testi violenti nella musica e sviluppare un protocollo

Il mondo della musica è stato scosso da un appello lanciato da importanti personalità del mondo dello spettacolo, tutte donne, che hanno denunciato la presenza di testi estremamente violenti e misogini in molti brani musicali. Il governo, colpito da queste preoccupazioni, ha deciso di intervenire per affrontare il problema.

Il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, ha dichiarato di non voler adottare un atteggiamento censorio, ma di voler porre delle domande legittime sul motivo per cui questi testi vengano editati e pubblicati da importanti case discografiche. Mazzi si chiede come sia possibile che multinazionali con una cultura del rispetto delle donne e dell’uguaglianza sul lavoro permettano la pubblicazione di contenuti così violenti.

Inoltre, il sottosegretario ha discusso della questione con i dirigenti di Spotify, chiedendo spiegazioni sul perché questa piattaforma musicale permetta la diffusione di testi violenti, a differenza di molti social media che impediscono l’inserimento e la pubblicazione di contenuti simili. Mazzi ha annunciato che Spotify si è mostrata disponibile ad un confronto e che è stato organizzato un incontro per maggio intitolato “Quando la musica diventa violenta”, in cui si cercherà di aprire un dialogo costruttivo senza imporre nulla.

L’obiettivo principale del governo è quello di coinvolgere il mondo della musica, le case discografiche, gli editori e la Siae per proporre un protocollo che possa eliminare i testi violenti dalla musica. Mazzi comprende il disagio che alcuni artisti potrebbero provare, riconoscendo che per loro la musica potrebbe essere un modo per riscattarsi. Tuttavia, il sottosegretario sottolinea che non si può permettere che questi testi influenzino negativamente i giovani ascoltatori, alcuni dei quali sono appena bambini di 10 o 11 anni.

Mazzi ha concluso il suo intervento dichiarando di essere un grande stimatore di Amadeus, presentatore dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, e di apprezzare il lavoro svolto quest’anno. Ha sottolineato che alcuni testi presentati durante il festival avevano anche un significato sociale importante.

Il governo italiano si sta quindi impegnando a porre fine alla presenza di testi violenti nella musica, cercando di coinvolgere tutti gli attori chiave del settore per sviluppare un protocollo che possa garantire la diffusione di contenuti rispettosi e positivi. Sarà interessante vedere come si svilupperà il dialogo tra il governo e gli addetti ai lavori della musica e se riusciranno a trovare una soluzione condivisa per affrontare questa problematica.

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