Rafforzamento del ruolo del reumatologo: un nuovo progetto di legge per diagnostiche tempestive

Il ruolo del reumatologo sarà potenziato grazie a un nuovo progetto di legge presentato in Senato. Il Disegno di Legge n.946, intitolato ‘Riorganizzazione e potenziamento dei servizi sanitari in ambito reumatologico’, mira a valorizzare il ruolo dello specialista, aumentare la diagnosi precoce e riorganizzare la presa in carico dei pazienti affetti da malattie reumatologiche.

In Italia, ci sono oltre 5 milioni di persone affette da malattie reumatologiche, di cui 734mila in forma grave. Queste patologie hanno un impatto significativo sulla qualità di vita delle persone e sui costi a carico della collettività. Pertanto, è fondamentale garantire una diagnosi tempestiva e una presa in carico adeguata.

Il progetto di legge prevede l’implementazione di una Rete reumatologica integrata ospedale-territorio, che copra l’intero percorso di cura, dalla prevenzione al trattamento. L’obiettivo è offrire una migliore cura ai pazienti, riducendo al contempo i costi per il sistema sanitario nazionale.

Attualmente, ci sono 200 diverse tipologie di malattie reumatologiche, e pertanto è necessario garantire una presa in carico integrata da parte del reumatologo e del medico di medicina generale. Il progetto di legge prevede anche l’aggiornamento dei livelli essenziali delle prestazioni per assicurare diagnosi rapide e cure specifiche.

Uno dei principali problemi da affrontare è il ritardo diagnostico, che può causare un peggioramento delle condizioni di salute, danni irreversibili e costi sociali elevati. È importante sensibilizzare anche i medici di famiglia sull’importanza di indirizzare rapidamente i pazienti verso lo specialista reumatologo.

Secondo Silvia Toniolo, presidente dell’Associazione nazionale persone con malattie reumatiche e rare (Apmarr), il progetto di legge rappresenta un cambiamento epocale per i pazienti reumatologici. Si auspica che venga approvato all’unanimità e che le Regioni adottino un percorso condiviso per garantire un accesso equo ai servizi.

La ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha sottolineato l’importanza di curare non solo la malattia, ma anche la persona nel suo complesso. È necessario garantire dignità e considerare gli aspetti sociali e la quotidianità dei pazienti. Questo richiede un riordino dei percorsi di cura e un cambiamento di prospettiva, in cui la persona non sia identificata solo attraverso la sua malattia o disabilità.

Anche la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha sottolineato l’importanza di fare rete per affrontare le malattie reumatologiche. Università, ospedali, centri di ricerca, imprese e territorio devono collaborare per raggiungere gli obiettivi comuni. La prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali per ottenere risultati duraturi.

In conclusione, il nuovo progetto di legge rappresenta un importante passo avanti per rafforzare il ruolo del reumatologo e garantire diagnosi tempestive alle persone affette da malattie reumatologiche. È necessario fare rete e considerare non solo la malattia, ma anche la persona nel suo complesso. Speriamo che il progetto venga approvato e che vengano adottate misure per garantire un accesso equo ai servizi in tutte le Regioni italiane.

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