Aumento del 30% dei disturbi alimentari durante la pandemia, secondo Schillaci
Secondo il ministro della Salute Orazio Schillaci, durante la pandemia si è registrato un preoccupante aumento del 30% dei disturbi alimentari in Italia. Schillaci ha sottolineato che oltre tre milioni di persone nel paese soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, e negli ultimi anni si è verificato un incremento di casi intorno a un terzo. Inoltre, si è notato un abbassamento dell’età di esordio e un aumento della gravità dei disturbi.
I dati pubblicati dal Sistema Emur, che monitora gli accessi in pronto soccorso, mostrano un significativo aumento degli ingressi per disturbi dell’alimentazione. Nel triennio 2019-2021, gli accessi sono passati da 3.023 nel 2019 a 3.245 nel 2021. In particolare, si è osservato un aumento degli accessi delle donne, che sono passati dal 61,1% nel 2019 al 72,7% nel 2021. Ci sono anche segnali preoccupanti di disturbi alimentari nelle classi di età 11-13 e 14-17.
La diagnosi di anoressia nervosa ha visto un vero e proprio aumento, passando dal 48,3% nel 2019 al 58,7% nel 2021, secondo il monitoraggio delle Schede di Dimissione Ospedaliera.
Schillaci ha definito questa situazione come una reale emergenza sociale e sanitaria. Ha sottolineato che i disturbi dell’alimentazione possono causare gravi danni alla salute fisica e provocare disagio psicologico, compromettendo anche le relazioni sociali, soprattutto durante l’adolescenza. È inoltre preoccupante notare che ci sono segnali di allarme anche nei bambini sotto gli 8 anni.
Tuttavia, il ministro ha sottolineato l’importanza di individuare precocemente questi disturbi e di intervenire tempestivamente con un trattamento adeguato e personalizzato. È fondamentale affrontare questi disturbi in modo efficace per evitare conseguenze gravi per la salute.
Schillaci ha anche annunciato che sono state introdotte 16 nuove prestazioni di specialistica ambulatoriale per il monitoraggio dei disturbi alimentari. Questo è possibile grazie all’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario, che offre maggiori opportunità di cura per chi soffre di anoressia e bulimia.
Inoltre, nell’ambito della proposta di aggiornamento dei Lea (livelli essenziali di assistenza), saranno introdotte ulteriori 16 prestazioni di assistenza ambulatoriale per il monitoraggio e la prevenzione di complicanze ed aggravamenti dei disturbi alimentari.
Schillaci ha sottolineato che queste misure sono un passo importante per garantire una copertura finanziaria strutturale e una migliore erogazione delle prestazioni a tutti i pazienti affetti da disturbi alimentari.
In conclusione, gli aumenti dei disturbi alimentari durante la pandemia rappresentano una seria preoccupazione per la salute pubblica. È fondamentale che vengano prese misure efficaci per individuare e trattare precocemente questi disturbi, al fine di prevenire conseguenze gravi per la salute fisica e mentale dei pazienti. Le nuove prestazioni di specialistica ambulatoriale e gli aggiornamenti dei Lea rappresentano un passo nella giusta direzione per affrontare questa emergenza sociale e sanitaria.