Il debito italiano ha registrato un calo nel mese di gennaio, attestandosi a 2.848,7 miliardi di euro. Questo è quanto emerge dai dati di “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Banca d’Italia. La diminuzione rispetto al mese di dicembre 2023 è di 14,1 miliardi di euro.

La diminuzione del debito è dovuta principalmente al calo delle disponibilità liquide del Tesoro, che ammontano a 15,7 miliardi di euro, portando il totale a 34,2 miliardi di euro. Inoltre, gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno contribuito a ridurre il debito di ulteriori 1,3 miliardi di euro, parzialmente compensati dal fabbisogno che ammonta a 2,9 miliardi di euro.

Analizzando la ripartizione per sottosettori, si può notare che il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è diminuito di 13,6 miliardi di euro, quello delle Amministrazioni locali di 0,4 miliardi di euro e quello degli Enti di previdenza di circa 0,1 miliardi di euro.

Un dato positivo da evidenziare riguarda le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato nel mese di gennaio, che sono state pari a 46,5 miliardi di euro. Questo rappresenta un aumento del 5,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, corrispondente a 2,3 miliardi di euro in più.

Questi dati rappresentano un segnale incoraggiante per l’economia italiana, che sembra mostrare segni di ripresa. La diminuzione del debito e l’aumento delle entrate tributarie indicano una gestione più oculata delle finanze pubbliche e un miglioramento della situazione economica del Paese.

Tuttavia, è importante rimanere cauti e continuare a monitorare attentamente la situazione. Il debito italiano rimane ancora molto elevato e ci sono ancora sfide da affrontare per garantire una stabilità economica a lungo termine.

In conclusione, i dati relativi al debito italiano a gennaio mostrano un calo significativo, con il debito che si attesta a 2.848,7 miliardi di euro. Questo è un segnale positivo per l’economia italiana, ma è necessario rimanere vigili per garantire una gestione finanziaria corretta e la stabilità economica del Paese.

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