Nuove scoperte della sonda Voyager 1: un indizio prezioso per risolvere il guasto
Da novembre dello scorso anno, la sonda Voyager 1 della NASA ha avuto problemi di comunicazione nello spazio interstellare, ma sembra che finalmente sia stata trovata una possibile soluzione. Il 3 marzo scorso, dopo un input dal centro di controllo, la sonda ha inviato un segnale diverso dal solito che contiene una lettura dell’intera memoria del computer di bordo guasto. Gli esperti della NASA stanno attualmente analizzando il segnale per cercare di individuare l’origine del problema e trovare un modo per risolverlo.
Il focus principale è sul computer di bordo chiamato Flight Data Subsystem (Fds), che ha il compito di impacchettare i dati scientifici e ingegneristici da inviare a terra tramite l’unità di modulazione della telemetria. È proprio da una sezione di questo computer che è arrivato il segnale diverso dal solito il 3 marzo. Pur non avendo il formato usuale quando l’Fds funziona correttamente, un ingegnere del Deep Space Network è riuscito a decodificarlo e ha scoperto che contiene una lettura dell’intera memoria Fds. All’interno di questa lettura ci sono le istruzioni per i compiti da eseguire, variabili che possono cambiare in base ai comandi o allo stato del veicolo spaziale, nonché dati scientifici e ingegneristici per il downlink.
Il team sta confrontando questa lettura con quella ricevuta prima del guasto, alla ricerca di eventuali discrepanze che possano aiutare a individuarne la causa. Il segnale è stato ottenuto in risposta a un comando inviato dal centro di controllo il 1° marzo, con l’obiettivo di far sì che il computer Fds provasse diverse sequenze del suo pacchetto software per bypassare la sezione corrotta.
La sonda Voyager 1 si trova a oltre 24 miliardi di chilometri dalla Terra, quindi è stato necessario attendere 22,5 ore affinché il segnale radio raggiungesse la sonda e altre 22,5 ore per ricevere la risposta delle antenne a terra. La ricezione del segnale è avvenuta il 3 marzo, ma solo il 10 marzo gli ingegneri sono riusciti a decodificarne il contenuto.
Queste nuove scoperte rappresentano un passo avanti significativo nel tentativo di risolvere il guasto della sonda Voyager 1. Nonostante le sfide legate alla distanza e alla comunicazione nello spazio profondo, l’entusiasmo e l’impegno degli esperti della NASA sono inarrestabili. Continueranno a lavorare duramente per individuare la causa del problema e trovare una soluzione che consenta alla sonda di riprendere a inviare dati intelligenti dallo spazio interstellare.