È ormai noto che produrre auto in Europa è più costoso rispetto a Cina e USA, ma il CEO di Renault, Luca de Meo, ha deciso di mettere in luce questa problematica in una lettera-appello rivolta all’Europa in vista delle prossime elezioni.
Secondo de Meo, la Cina sta distribuendo sempre più sussidi ai propri costruttori automobilistici, con un investimento che potrebbe arrivare a 160 miliardi di euro entro il 2022. Questo vantaggio finanziario permette alle aziende cinesi di essere più competitive sul mercato internazionale, offrendo prezzi più bassi e quindi attirando l’attenzione dei consumatori.
Anche gli Stati Uniti non sono da meno, avendo concesso 40 miliardi di dollari in crediti d’imposta per lo sviluppo di tecnologie produttive verdi. Questo programma, che mira a incentivare la produzione di veicoli ecologici, non trova riscontro in Europa, creando così un ulteriore svantaggio per i produttori automobilistici europei.
De Meo sottolinea inoltre che nel corso dei prossimi dieci anni, la Commissione europea introdurrà tra gli 8 e i 10 nuovi regolamenti all’anno. Questa costante evoluzione normativa comporta ulteriori costi per le aziende automobilistiche europee, che devono adattarsi continuamente alle nuove disposizioni e investire risorse per rimanere in regola con la legge.
La situazione descritta dal CEO di Renault è preoccupante per l’industria automobilistica europea, che rischia di perdere sempre più competitività rispetto ai suoi concorrenti internazionali. È fondamentale che l’Europa prenda in considerazione queste problematiche e cerchi soluzioni per sostenere il settore, altrimenti potremmo assistere a una progressiva perdita di posti di lavoro e ad un declino dell’industria automobilistica nel continente.
Una possibile soluzione potrebbe essere l’introduzione di sussidi per i produttori automobilistici europei, allo stesso modo in cui la Cina sta facendo per le proprie aziende. Questo permetterebbe alle compagnie europee di ridurre i costi di produzione e di competere in modo più efficace sul mercato globale.
Inoltre, sarebbe auspicabile che l’Europa promuovesse programmi di incentivi per lo sviluppo di tecnologie verdi nel settore automobilistico. Ciò non solo permetterebbe di ridurre l’impatto ambientale dei veicoli, ma anche di stimolare la crescita economica e creare nuovi posti di lavoro nell’industria delle auto ecologiche.
È importante che l’Europa prenda sul serio queste problematiche e agisca con tempestività. Il settore automobilistico è uno dei pilastri dell’economia europea e il suo declino potrebbe avere conseguenze negative a livello sociale ed economico. Speriamo che le prossime elezioni portino una nuova visione e un impegno concreto per sostenere questa importante industria.