Immunoterapia combinata con chemioterapia migliora la sopravvivenza nel tumore alla cervice uterina

Uno studio di fase 3, chiamato Keynote-A18, ha dimostrato che l’aggiunta della molecola immunoterapica Pembrolizumab alla chemioradioterapia può migliorare significativamente la sopravvivenza nel trattamento di prima linea del tumore della cervice uterina localmente avanzato. I dati di sopravvivenza dello studio sono stati presentati al Congresso 2023 della European Society for Medical Oncology e hanno portato all’approvazione da parte della Food and Drug Administration americana di pembrolizumab in combinazione con chemioterapia per il trattamento del tumore della cervice uterina con malattia Stadio III-IVA.

Il tumore della cervice uterina è una delle neoplasie più sintomatiche e dolorose che colpiscono le donne. Ogni anno, in Italia, si stimano circa 2500 nuove diagnosi di questa malattia. La maggior parte dei casi è causata dall’HPV, il Papillomavirus umano, un’infezione sessualmente trasmessa molto diffusa.

Secondo Domenica Lorusso, principal investigator dello studio Keynote-A18 e professore ordinario di Ostetricia e Ginecologia alla Humanitas University, i risultati ottenuti sono estremamente importanti per i pazienti affetti da tumore della cervice uterina localmente avanzato ad alto rischio, in quanto dimostrano che il regime di trattamento con pembrolizumab in combinazione con chemioterapia può prolungare la loro sopravvivenza.

L’aggiunta dell’immunoterapia alla chemioradioterapia ha portato a un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza globale rispetto alla sola chemioterapia. Questo è un risultato molto promettente, poiché rappresenta il primo cambiamento significativo nello standard di cura per il tumore della cervice uterina negli ultimi 25 anni.

La chemioradioterapia è già considerata un trattamento curativo nel 60% delle pazienti affette da questa malattia. L’aggiunta di pembrolizumab può ancora aumentare le possibilità di guarigione per un numero maggiore di pazienti.

L’approvazione di pembrolizumab in combinazione con chemioterapia rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il tumore della cervice uterina. Questo regime di trattamento potrebbe offrire una speranza concreta per le pazienti affette da questa malattia, migliorando la loro qualità di vita e aumentando le loro possibilità di sopravvivenza.

Inoltre, è importante sottolineare che esistono diversi strumenti di prevenzione per il tumore della cervice uterina, tra cui la vaccinazione contro l’HPV e gli screening regolari. Questi strumenti possono contribuire a individuare la malattia in fase precoce o addirittura prevenirne lo sviluppo.

In conclusione, l’immunoterapia combinata con chemioterapia rappresenta una nuova frontiera nel trattamento del tumore della cervice uterina localmente avanzato ad alto rischio. I risultati dello studio Keynote-A18 sono estremamente promettenti e potrebbero portare a un significativo miglioramento delle prospettive di sopravvivenza per le pazienti affette da questa malattia. È fondamentale continuare a investire nella ricerca e nello sviluppo di nuovi trattamenti per combattere il tumore della cervice uterina e offrire una speranza concreta alle donne affette da questa malattia.

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