Quando i dati rivelano pregiudizi: il nuovo libro di Donata Columbro ti svela tutto
Il mondo dei dati e delle statistiche è spesso considerato oggettivo e neutrale, ma cosa succede quando questi strumenti vengono utilizzati per discriminare anziché per combattere le disuguaglianze? È proprio su questo tema che si concentra il nuovo libro di Donata Columbro, giornalista e scrittrice, intitolato “Quando i dati discriminano”.
L’autrice, che insegna data journalism al Master di giornalismo della Luiss di Roma e pubblica regolarmente una newsletter sui dati, gli algoritmi e la tecnologia, ci invita a riflettere sul potere di raccogliere e analizzare i dati. Chi ha accesso a queste informazioni e chi invece viene escluso? Quando leggiamo un articolo online o osserviamo un’infografica colorata, è importante chiederci chi trae beneficio da quella rappresentazione e chi può invece essere discriminato.
Columbro ci ricorda che i dati non sono neutri, ma sono influenzati dal contesto in cui vengono prodotti. Sono il risultato di un’indagine e non la sua premessa. Spesso si pensa che citare “i dati” renda un argomento obiettivo e incorruttibile, ma la strada verso l’equità non passa dalla neutralità, bensì dalla consapevolezza della nostra posizione nel mondo.
Nelle pagine del suo libro, l’autrice ci invita a considerare il contesto storico, geografico ed economico in cui ci troviamo. È importante analizzare i dati nel loro insieme e tener conto del lato inconscio che spesso li caratterizza. “Universalizzando e standardizzando concetti come quello di ‘normalità'”, afferma Columbro, “abbiamo spesso escluso più persone di quante ne abbiamo incluse, creando una rappresentazione del mondo che ha eliminato le anomalie”.
Ma stabilire chi è incluso o escluso dalle statistiche non è un atto neutrale, bensì una scelta che andrebbe approfondita e discututa. L’autrice ci mette di fronte alla responsabilità di interrogarci sulle implicazioni sociali e morali dei dati che utilizziamo.
Il libro di Donata Columbro, “Quando i dati discriminano”, è un prezioso strumento per tutti coloro che desiderano comprendere i pregiudizi nascosti dietro i grafici, le statistiche e gli algoritmi che ci circondano. Ci invita a non accontentarci della superficie dei dati, ma ad analizzarli in profondità e ad agire consapevolmente per combattere le disuguaglianze.
In un’epoca in cui la datificazione estrema è resa possibile dall’intelligenza artificiale, diventa ancora più urgente interrogarci sui rischi e sulle implicazioni etiche che comporta l’uso dei dati. Il libro di Columbro ci offre uno sguardo critico su questo mondo complesso e ci invita a non dare per scontato ciò che sembra oggettivo.
“Quando i dati discriminano” è un invito a considerare il potere dei dati e a utilizzarli in modo consapevole per promuovere l’equità e la giustizia sociale. È un libro che ci spinge a guardare oltre le apparenze e a interrogarci sulle narrazioni nascoste dietro le cifre.