Preoccupazione sindacale per i tagli di ricavi in Poste: cosa significa per i lavoratori?

I sindacati delle Poste italiane sono preoccupati per i possibili tagli di ricavi che potrebbero influire sul costo del lavoro. Secondo quanto riportato dalle organizzazioni sindacali, ci sono dei “dubbi occupazionali” legati al processo di collocamento di parte della quota pubblica di controllo dell’azienda, ma anche dopo la presentazione del piano industriale per il periodo 2024-2028.

I sindacati hanno sottolineato che dal piano d’impresa presentato emerge chiaramente la previsione di un taglio occupazionale, che secondo loro potrebbe tradursi in un abbattimento dei costi del lavoro. Questa situazione, a loro parere, è inaccettabile. Le organizzazioni sindacali coinvolte, tra cui Slp-Cisl, Slc-Cgil, Uilposte-Uil, Confsal-Com, Failp-Cisal e Fnc-Uglcomunicazioni, hanno dichiarato che discuteranno di politiche attive con l’azienda solo quando saranno chiari i passaggi occupazionali e quando avranno contezza di un correttivo al fenomeno del lavoro povero, sempre più diffuso.

I sindacati hanno anche ricordato di aver chiesto un incontro al Ministero dell’Economia e delle Finanze per esporre le loro ragioni di contrarietà alla vendita delle azioni dell’azienda. Tuttavia, finora non hanno ricevuto alcuna convocazione. Inoltre, hanno sottolineato l’impegno nell’attuale rinnovo del contratto collettivo nazionale dei dipendenti postali, affermando che l’azienda non può ignorare i risultati economici positivi che ha ottenuto.

I sindacati concludono dicendo che ci sono molte ragioni per chiedere ai lavoratori una massiccia mobilitazione, che inizierà nei primi giorni di aprile e si svilupperà parallelamente all’evolversi della situazione. Nel frattempo, auspicano che il governo li riceva al più presto.

La situazione nelle Poste italiane sembra quindi essere tesa e suscitare preoccupazione tra i sindacati. I lavoratori temono che i tagli di ricavi possano comportare una riduzione dei posti di lavoro e un abbassamento delle condizioni economiche. Sarà interessante vedere come si svilupperanno le discussioni tra sindacati, azienda e governo e quali saranno le azioni intraprese dai lavoratori per difendere i loro diritti.

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