La situazione della senologia in Italia è un argomento di grande importanza e attualità. Secondo i dati forniti dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, solo il 30% degli ospedali italiani raggiunge gli standard necessari per gli interventi chirurgici relativi al carcinoma mammario. Questo dato è preoccupante, ma c’è anche una nota positiva: l’80% delle pazienti con tumore al seno è stato trattato in centri specializzati chiamati Breast Unit nel 2022, rispetto al 12% del 2010.

Il ministro Schillaci ha sottolineato che il ministero della Salute ha adottato una strategia per incoraggiare le Regioni a concentrare l’esperienza nei centri specializzati, riducendo così la frammentazione dell’offerta sanitaria per il tumore al seno. Questa strategia ha già dato risultati con una riduzione del 22% degli ospedali che eseguono questo tipo di interventi dal 2019 al 2022. Inoltre, il coinvolgimento della Rete dei Centri di Senologia nei programmi di screening mammografico ha ridotto la dispersione delle pazienti e ha aumentato gli accessi alle Breast Unit.

Le Breast Unit sono un modello di cura che si è dimostrato estremamente efficace nel trattamento del tumore al seno. Sono state istituite in Italia nel 2014 e sono considerate all’avanguardia in Europa. Questi centri offrono una competenza multidisciplinare con la presenza di diverse figure professionali come chirurghi, oncologi, radiologi e anatomopatologi, garantendo così una presa in carico completa della paziente.

La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di tumore al seno è dell’88% in Italia, e sono più di 834mila le donne che vivono dopo aver ricevuto questa diagnosi. Questi risultati sono possibili grazie ai progressi compiuti nella ricerca e alla diffusione delle Breast Unit, che permettono una diagnosi precoce e interventi chirurgici di alta qualità. Tuttavia, il ministro Schillaci ha sottolineato l’importanza di continuare la ricerca e di creare una rete a livello europeo per favorire lo scambio di informazioni e expertise.

Il tumore al seno rappresenta la neoplasia più frequente nelle donne italiane e la prima causa di morte nella fascia d’età tra i 35 e i 50 anni. Per contrastare questa malattia, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede un contributo importante per migliorare l’assistenza sanitaria alle pazienti affette da tumore al seno. È prioritario rafforzare la medicina del territorio per garantire un’integrazione efficace tra territorio e ospedale. Inoltre, il Next Eu Generation prevede risorse per l’acquisto di apparecchiature diagnostiche più affidabili e sicure, che possono fare la differenza nella diagnosi precoce di tumori alla mammella di piccole dimensioni.

In conclusione, la situazione della senologia in Italia ha fatto dei progressi negli ultimi anni grazie all’implementazione delle Breast Unit e all’impegno delle istituzioni. Tuttavia, è necessario continuare a concentrare l’esperienza nei centri specializzati e a promuovere la ricerca e la collaborazione a livello europeo per migliorare ulteriormente l’assistenza alle pazienti affette da tumore al seno. Solo così si potranno ottenere risultati ancora migliori e garantire una migliore qualità di vita e dignità alle donne colpite da questa malattia.

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