Il ritratto dei politici contemporanei: “scartine” o modelli da seguire?

Negli ultimi anni, sempre più spesso si sente parlare dei politici contemporanei come “scartine” o figure di poco rilievo. Ma quanto c’è di vero in questa affermazione? In un recente evento all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, il famoso produttore televisivo Antonio Ricci ha espresso la sua opinione su questo argomento.

Durante la lezione-evento dedicata a “Drive In e la Storia della Televisione”, Ricci è stato affiancato da Barbara Palombelli, Victoria Cabello ed Enrico Mentana per discutere dell’importanza innovativa di Drive In, del potere della satira e dell’impatto dei social network. Ricci ha ricordato come Berlusconi fosse originariamente contrario a Drive In, poiché voleva puntare sulle grandi star per vendere gli spazi pubblicitari e creare una Rai con varietà più grandiosi del servizio pubblico. Tuttavia, Ricci ha convinto Berlusconi e hanno scelto di rimanere su Italia 1, cosa che ha permesso loro di godere di grande libertà creativa.

Drive In è stato descritto come una trasmissione televisiva con uno spirito corsaro, che cercava di offrire al pubblico uno spettacolo che sarebbe piaciuto anche a Ricci stesso. Mentana ha sottolineato che l’intreccio tra autori colti e maschere inconsapevoli ma tecnicamente brillanti andrebbe studiato, poiché ha permesso al programma di affrontare una vasta gamma di temi e personaggi in modo satirico.

Victoria Cabello ha ammirato il ritmo frenetico di Drive In, che le ha permesso di apprezzare la velocità del programma rispetto alla lentezza della Rai dell’epoca. Ricci ha spiegato che l’obiettivo era quello di cambiare il concetto tradizionale di varietà televisiva, colpendo e fuggendo con gag e sketch veloci.

Ma cosa ne pensa Ricci della libertà di satira? Ha sempre portato avanti questa idea da Drive In a Striscia la notizia, nonostante le innumerevoli cause legali che ha affrontato nel corso degli anni. Ricci ha affermato di non avere paura di nulla, ma ha anche ammesso che ci sono conseguenze da affrontare. Ha citato alcune delle sue querelle più famose, come quella con Claudio Baglioni e il quotidiano La Stampa.

Ricci ha anche commentato il caso più recente di Giambruno e le possibili pressioni di Telemeloni, sottolineando che scopriranno la verità solo vivendo. Ha ammesso che ci sono stati tentativi di censurare Striscia, ma che finora non ci sono riusciti.

Durante l’incontro con gli studenti, Ricci ha anche parlato di possibili collaborazioni future. Ha rivelato di avere un patto con Fiorello, secondo il quale quest’ultimo dovrà partecipare a Striscia la notizia entro 10 anni. Inoltre, quando gli è stato chiesto se sarebbe interessato a diventare direttore artistico del Festival di Sanremo, ha risposto che non lo farebbe nemmeno se lo pagassero, e ha sottolineato che non ha mai visto il programma.

In conclusione, l’opinione di Antonio Ricci sui politici contemporanei sembra essere piuttosto critica. Li definisce “scartine” e afferma che la sfida che rappresentavano personaggi come Andreotti o Spadolini è ormai scomparsa. Tuttavia, Ricci continua a occuparsi di loro attraverso la satira, poiché ritiene che sia un suo dovere. Nonostante le difficoltà e le cause legali che ha affrontato nel corso degli anni, Ricci non ha mai perso la sua libertà di espressione e ha sempre portato avanti la sua visione senza paura.

Share.