Possibile collaborazione tra fondo Asterion e Mef per supportare Sparkle

Secondo indiscrezioni di mercato, il fondo spagnolo Asterion potrebbe unirsi al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) per offrire un supporto finanziario a Sparkle, l’unità di telecomunicazioni internazionali di Tim. L’offerta potrebbe superare gli 800 milioni di euro e prevedere una quota di minoranza per il fondo Asterion.

Al momento, né il fondo né la sua controllata italiana Retelit, né il Mef hanno confermato queste voci. Nonostante ciò, la notizia ha avuto un impatto positivo sul titolo di Tim, che ha chiuso con un modesto aumento del 0,42% a 0,22 euro.

Questa potenziale collaborazione segue lo schema di intervento pubblico-privato già adottato nell’operazione Netco, in cui il governo ha venduto la società della rete a Kkr con il sostegno pubblico. Tuttavia, nel caso di Sparkle, il governo potrebbe mantenere la maggioranza delle azioni.

Dopo aver esaminato una prima offerta ritenuta insoddisfacente lo scorso 7 febbraio, l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, ha continuato a negoziare con il Mef per trovare una soluzione alternativa. La nuova opzione prevederebbe possibili modifiche alle condizioni contrattuali, ma Tim manterrebbe una quota del 25% per un certo periodo di tempo. L’offerta iniziale era di 625 milioni di euro, che avrebbero potuto salire a 750 milioni con gli earn out. Tuttavia, Tim ha ritenuto che questa cifra fosse troppo bassa e ha puntato a un miliardo di euro per contribuire alla riduzione del debito.

Va sottolineato che Asterion già controlla il gruppo Retelit, il terzo operatore di infrastrutture di rete in Italia, e si era dichiarato interessato a giocare un ruolo nel consolidamento del mercato delle telecomunicazioni italiane. La presidente di Retelit, Roberta Neri, aveva dichiarato un anno fa che l’azienda potrebbe essere un candidato per ulteriormente consolidare il mercato, soprattutto in caso di cessione di quote o parti di infrastrutture per ragioni antitrust.

Nel frattempo, in Borsa sembra essersi fermato lo short selling su Tim, con nessuna nuova posizione netta corta segnalata dopo quelle comunicate da Blackrock (0,53%) e dall’hedge fund francese Capital Fund Management (0,51%). Queste si sono aggiunte alle posizioni dell’hedge fund Qube (0,72%) e del Canada Pension Plan Investment Board (0,5%), che sono state presenti per un lungo periodo di tempo. Gli investitori sono ora attenti all’assemblea del 23 aprile, dove si prevede una battaglia per il rinnovo del consiglio di amministrazione, con particolare interesse sulla posizione che assumerà Vivendi.

In conclusione, se la collaborazione tra il fondo Asterion e il Mef per supportare Sparkle si concretizzasse, ciò potrebbe portare un flusso di finanziamenti significativo per l’unità di telecomunicazioni internazionali di Tim. Questa potenziale operazione farebbe parte dello schema di intervento pubblico-privato già visto nell’operazione Netco, ma con una distribuzione delle quote azionarie potenzialmente diversa. Resta da vedere se questa collaborazione si concretizzerà e se porterà benefici tangibili per Sparkle e per il debito di Tim. Gli occhi degli investitori sono ora puntati sull’assemblea del 23 aprile, dove si potrebbe determinare il futuro della società e il coinvolgimento di Vivendi sarà cruciale.

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