Stellantis, l’enorme gruppo automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA, ha raggiunto un accordo sulle uscite volontarie con i sindacati, ma la Fiom ha scelto di non firmarlo. L’accordo quadro definisce le modalità e i trattamenti economici per i dipendenti che desiderano lasciare l’azienda. In particolare, l’accordo riguarda i lavoratori che si avvicinano alla pensione o che vogliono intraprendere nuove carriere professionali.

L’obiettivo di questo accordo è quello di “definire il quadro di riferimento per le future intese che verranno realizzate nelle diverse realtà aziendali, al fine di adeguare i livelli occupazionali ai cambiamenti dei processi aziendali e proporre soluzioni condivise ai lavoratori”. Stellantis sottolinea anche l’importanza dell’Italia all’interno del gruppo e cita gli investimenti miliardari effettuati di recente nel paese, come la Gigafactory di Termoli e le piattaforme produttive a Melfi e Cassino.

Tuttavia, la Fiom ha deciso di non firmare l’accordo, sottolineando che questo comporterà un impoverimento degli stabilimenti Stellantis senza compensazioni in termini di nuove assunzioni. Secondo la Fiom, sarebbe importante assumere giovani lavoratori per garantire un futuro solido all’azienda.

Nel frattempo, Stellantis sta anche procedendo a licenziare circa 400 dipendenti negli Stati Uniti, soprattutto nelle divisioni software e ingegneria. Questo fa parte di una serie di tagli che l’azienda sta operando mentre si prepara a lanciare i suoi primi veicoli elettrici negli Stati Uniti. Stellantis ha confermato di voler ridurre la sua organizzazione di ingegneria, tecnologia e software negli Stati Uniti di circa il 2%, equivalente a circa 400 dipendenti.

È evidente che Stellantis sta cercando di adattarsi ai cambiamenti nel settore automobilistico, puntando sempre più sull’elettrificazione dei veicoli. Questo si riflette negli investimenti fatti in Italia per la produzione di nuovi prodotti e nell’apertura di centri tecnologici e hub per l’economia circolare. Tuttavia, la decisione della Fiom di non firmare l’accordo sulle uscite volontarie indica che ci sono ancora preoccupazioni riguardo alle conseguenze sociali di queste trasformazioni.

In definitiva, Stellantis si trova ad affrontare sfide significative mentre cerca di rimanere competitiva nel settore automobilistico in continua evoluzione. L’azienda dovrà bilanciare la necessità di adattarsi ai cambiamenti del mercato con l’impatto sociale delle sue decisioni. Solo il tempo dirà come si evolverà questa situazione e quali saranno gli effetti a lungo termine sul gruppo automobilistico e sui suoi dipendenti.

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