La Galleria dell’Accademia di Firenze ha annunciato l’avvio di un importante progetto di ricerca tecnico-scientifico sui modelli in gesso di Lorenzo Bartolini, uno dei più importanti scultori del XIX secolo. Questo studio pilota, mai eseguito prima, mira a comprendere in modo dettagliato la tecnica utilizzata da Bartolini nel passaggio dal modello in gesso alla traduzione finale in marmo.

Secondo quanto spiegato dalla Galleria dell’Accademia, l’obiettivo principale di questa ricerca è quello di caratterizzare i materiali utilizzati da Bartolini nelle diverse fasi di lavorazione. Questo permetterà di avere un quadro più chiaro del suo processo creativo e di comprendere meglio le sue tecniche scultoree.

Ma non è tutto: le informazioni raccolte durante questo studio serviranno anche per verificare lo stato di conservazione delle opere, identificando eventuali criticità strutturali che non sarebbero rilevabili tramite la sola osservazione diretta. Questo è particolarmente importante per garantire la preservazione a lungo termine di queste opere d’arte.

Il progetto, avviato dalla Galleria dell’Accademia in collaborazione con la soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, vede anche la partecipazione della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana di Mendrisio. Questa collaborazione internazionale è un elemento chiave per garantire l’accuratezza e l’approfondimento della ricerca.

Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia, si è mostrata entusiasta di presentare questo nuovo progetto pilota, definendolo “altamente innovativo”. Questa ricerca rappresenta infatti la prima volta che le opere in gesso di Bartolini vengono indagate così attentamente dal punto di vista tecnico e scientifico.

La Galleria dell’Accademia di Firenze è famosa per la sua collezione di opere d’arte, inclusa la celebre statua del David di Michelangelo. Con l’avvio di questo progetto di ricerca sui modelli in gesso di Bartolini, il museo dimostra ancora una volta il suo impegno nella salvaguardia e nello studio delle opere d’arte, contribuendo a preservare e valorizzare il patrimonio artistico italiano.

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