Bruxelles apre un’inchiesta sui giganti Big Tech nel settore Web & Social, segnando una svolta significativa nella regolamentazione delle grandi aziende tecnologiche. La Commissione europea ha avviato indagini formali contro Apple, Alphabet (la società madre di Google) e Meta (la società madre di Facebook) per possibili violazioni del Digital market (Dma) act, la nuova legge europea sui mercati digitali.
Il Dma act è entrato in vigore il 7 marzo ed è stato creato per limitare il potere delle Big Tech sul mercato. Questa è la prima importante procedura europea ai sensi della legge, e potrebbe portare a pesanti sanzioni per le aziende coinvolte, fino al 10% del loro fatturato.
La Commissione europea ha designato Apple, Alphabet e Meta come piattaforme principali ai sensi della riforma, insieme ad Amazon, ByteDance-TikTok e Microsoft. Le indagini si concentrano su presunte restrizioni imposte da Apple e Alphabet agli sviluppatori concorrenti, che potrebbero ostacolare la promozione dei loro servizi. Inoltre, si sospetta che Alphabet favorisca i propri servizi di ricerca come Google Shopping, Google Flights e Google Hotels. Per quanto riguarda Apple, si ritiene che non rispetti l’obbligo di consentire agli utenti di disinstallare facilmente il software dai dispositivi con sistema operativo iOS o di cambiare le impostazioni predefinite, il browser e i motori di ricerca. L’indagine su Meta riguarda la pratica di far decidere agli utenti tra l’accesso a Facebook a pagamento o dando il consenso alla pubblicità e all’uso dei dati personali.
La vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, ha dichiarato che la conformità al Dma è un tema molto serio e che se emergessero violazioni, la Commissione non esiterà a utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione. Thierry Breton, commissario al Mercato interno, ha avvertito che i gatekeeper (le aziende designate come piattaforme principali) dovranno affrontare pesanti multe se non si conformeranno pienamente al Dma. L’obiettivo è creare uno spazio online equo e competitivo per i consumatori e le imprese che operano nel mercato unico europeo.
Parallelamente alle indagini sul Dma, la Commissione europea ha avviato anche “iniziative investigative” per verificare se Amazon favorisca i propri prodotti sull’Amazon Store e se la nuova struttura tariffaria di Apple sia conforme alle norme del Dma. Queste azioni si aggiungono alle recenti accuse di monopolio mosse dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti contro Apple e alla multa di 1,8 miliardi di euro inflitta dall’UE per abuso di posizione dominante nel settore dello streaming musicale.
La Computer and Communications Industry Association (Ccia), una lobby tecnologica, ha criticato l’avvio precipitoso dell’inchiesta da parte della Commissione europea, definendola un’azione frettolosa. Al contrario, l’associazione europea dei consumatori Beuc ha elogiato l’annuncio della Commissione, considerandolo un sostegno ai consumatori. Google ha risposto all’indagine sottolineando i “significativi cambiamenti” apportati con il Dma nel modo di operare in Europa e ha dichiarato che continuerà a difendere il proprio approccio nei prossimi mesi.
L’apertura di queste indagini rappresenta un importante passo avanti nella regolamentazione delle grandi aziende tecnologiche. La Commissione europea sta dimostrando la sua determinazione nel garantire un mercato digitale equo e competitivo per tutti i partecipanti. Sarà interessante seguire lo sviluppo delle indagini e vedere come queste aziende risponderanno alle accuse.