Le pietre misteriose dell’antica Altino custodite nei palazzi veneziani

La città di Venezia è conosciuta per la sua bellezza e il suo patrimonio storico, ma pochi sanno che molte delle pietre utilizzate per costruire i suoi palazzi e colonnati provengono dall’antica città romana di Altino. Queste pietre misteriose sono ancora visibili oggi, spuntando dai materiali con cui furono eretti i palazzi e le strade della città lagunare.

Altino era un’importante città imperiale costruita lungo la via Appia, con canali navigabili e ponti che attraversavano la città. Era un emporio e un porto strategico per i Veneziani verso il Mediterraneo. Tuttavia, a causa di cambiamenti nella linea costiera e dell’invasione di Attila nel 452 d.C., la città fu abbandonata e gran parte delle sue pietre e marmi furono riutilizzati per costruire altri insediamenti sicuri, tra cui Torcello e Venezia.

Le tracce di queste pietre possono essere ancora viste oggi nella Venezia moderna. Molte di esse sono state utilizzate come basamenti lapidei per sostenere palazzi costruiti in epoca medievale. Alcune sono anche visibili lungo gli itinerari principali della città, sotto forma di lastre tombali.

Attualmente, una mostra allestita nella sala del museo di San Teodoro ripropone lo studio del dipartimento di archeologia dell’Università di Padova su Altino. La mostra offre una panoramica delle pietre provenienti da Altino che sono state riutilizzate nella costruzione di edifici veneziani. Tra i reperti più significativi c’è l’altare diviso a metà che ora si trova all’ingresso della basilica dei Santi Maria e Donato a Murano, diventato fonte battesimale.

Altri esempi di riutilizzo delle pietre di Altino includono la tomba del cavaliere della legione VIII Augusta, Cnaeus Numerius Fronto, che fa da pietra angolare al basamento del campanile di San Vidal, e un frammento di stele di un legionario gallico che è stato utilizzato come stipite di una finestra in una casa moderna sempre a San Vidal.

Secondo Margherita Tirelli, co-autrice della mostra “Altino prima di Venezia”, Altino è stata per secoli una cava per i materiali di costruzione dei Veneziani. Le pietre di Altino venivano utilizzate per abbellire le facciate dei palazzi e come materiali di costruzione per le fondamenta e gli angoli degli edifici. Un esempio straordinario di questo riutilizzo è la basilica di San Donato a Murano, che ha un portale affiancato da un grande altare altinate sezionato in due parti.

Le pietre di Altino sono anche presenti nelle fondamenta di case e palazzi veneziani. Ad esempio, l’aretta ossuario dei Mestrii è stata inserita nella facciata d’acqua di Cà Soranzo dell’Angelo a San Marco, mentre la base della statua di Marcus Petronius appare alla base angolare di Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa.

Queste pietre misteriose raccontano la storia di una città antica che è stata riutilizzata e trasformata per costruire una delle città più belle e affascinanti del mondo. La mostra “Altino prima di Venezia” offre un’opportunità unica per scoprire questi reperti archeologici e apprezzare il loro contributo alla storia e alla bellezza di Venezia.

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