L’impatto negativo dell’impoverimento sui meno abbienti e il ricorso alla sanità privata
L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale per tutti i cittadini, ma purtroppo non sempre è garantito in maniera equa. Secondo il 21/mo Rapporto Aiop-Censis ‘Ospedali e salute. Reinventiamo il servizio sanitario’, presentato recentemente, le fasce di cittadini più fragili economicamente sono costrette a rivolgersi alla sanità a pagamento perché non hanno altra possibilità. Il risultato di questa situazione è che proprio queste fasce si impoveriscono ancora di più.
Barbara Cittadini, presidente nazionale dell’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop), ha evidenziato questo fenomeno durante la presentazione del rapporto. Secondo Cittadini, quando i cittadini riescono a usufruire delle prestazioni del Servizio sanitario nazionale, sia pubblico che privato accreditato, si dichiarano soddisfatti. Tuttavia, emerge una grande difficoltà di accesso al Servizio sanitario nazionale, soprattutto al Sud e nelle Regioni in piano di rientro.
Le conseguenze di questa situazione sono molteplici. Si registra una mobilità sanitaria da una Regione all’altra, con i cittadini che cercano cure e assistenza dove possono trovarle. Alcuni rinunciano alle cure necessarie per mancanza di possibilità di accesso ai servizi sanitari pubblici e si rivolgono alla sanità a pagamento. Questo crea un circolo vizioso in cui i meno abbienti si trovano costretti a spendere ulteriori risorse per ottenere cure mediche, impoverendosi ancora di più.
Tuttavia, c’è una luce in fondo al tunnel. La legge di Bilancio 2024-26 prevede risorse ulteriori per le liste di attesa e offre la possibilità di acquistare prestazioni sanitarie dal settore privato per ridurre i tempi d’attesa. Questi segnali positivi sono importanti per migliorare l’accesso ai servizi sanitari per tutti i cittadini, indipendentemente dal loro reddito.
È fondamentale che il governo e le istituzioni si impegnino a garantire un accesso equo e universale ai servizi sanitari. La salute non dovrebbe essere un privilegio riservato solo a coloro che possono permettersi cure private. È necessario investire nella sanità pubblica, migliorando l’efficienza del servizio e riducendo le liste d’attesa.
Inoltre, è importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questa problematica. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e un dibattito pubblico informato possiamo sperare di ottenere un cambiamento reale e duraturo.
In conclusione, l’impoverimento dei meno abbienti e il ricorso alla sanità privata rappresentano una grave ingiustizia sociale. È responsabilità delle istituzioni garantire un accesso equo ai servizi sanitari per tutti i cittadini, senza discriminazioni economiche. Solo attraverso un impegno concreto e una volontà politica possiamo garantire un futuro migliore per tutti.