La recente scoperta dei campi magnetici che avvolgono il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea ha suscitato grande interesse e ammirazione nella comunità scientifica. Grazie a una nuova immagine ottenuta con la luce polarizzata, i ricercatori hanno potuto rivelare i misteriosi campi magnetici a spirale che circondano Sagittarius A*, il “mostro” nascosto nel cuore della nostra galassia.

L’immagine è stata ottenuta grazie alla collaborazione internazionale dell’Event Horizon Telescope, che ha coinvolto più di 300 ricercatori provenienti da tutto il mondo, tra cui molti italiani dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Utilizzando otto telescopi collegati tra loro, è stato possibile creare un telescopio virtuale delle dimensioni della Terra, consentendo di ottenere dettagli mai visti prima.

La prima immagine di Sagittarius A* aveva già rivelato somiglianze con il buco nero supermassiccio M87, il primo mai fotografato, che si trova al centro della galassia Virgo A. Nonostante le differenze di massa e dimensione, i due buchi neri sembrano condividere caratteristiche simili, il che ha spinto i ricercatori a voler ottenere un’altra immagine utilizzando la luce polarizzata.

Tuttavia, catturare un’immagine del buco nero della Via Lattea non è stato facile. Questo perché il buco nero è in costante movimento e non rimane fermo per essere fotografato. Per ottenere l’immagine, i ricercatori hanno dovuto fare una media tra diverse immagini, utilizzando la stessa tecnica utilizzata per la prima immagine.

Nonostante le sfide, i risultati sono stati straordinari. La struttura del campo magnetico di M87* si è rivelata sorprendentemente simile a quella di Sagittarius A*, suggerendo che i processi fisici che alimentano e generano getti potrebbero essere universali tra i buchi neri supermassicci.

Mariafelicia De Laurentis dell’Università Federico II di Napoli e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare commenta: “Questo risultato ci consente di affinare i nostri modelli teorici e le nostre simulazioni, migliorando la nostra comprensione di come la materia viene influenzata vicino all’orizzonte degli eventi di un buco nero”.

La possibilità di ottenere immagini di entrambi i buchi neri supermassicci in luce polarizzata è un grande successo, poiché offre nuovi modi per confrontare e studiare buchi neri diversi. Con il progresso della tecnologia, è probabile che future immagini rivelino ancora più segreti sulle somiglianze e le differenze tra questi enigmatici oggetti celesti.

Kazi Rygl dell’INAF di Bologna afferma: “Questi nuovi risultati forniscono limiti stringenti sui modelli di accrescimento di Sagittarius A* e in futuro saremo in grado di conoscere meglio questi aspetti della natura del buco nero al centro della nostra galassia”.

La scoperta dei campi magnetici attorno al buco nero della Via Lattea rappresenta un passo avanti significativo nella nostra comprensione di questi enigmatici oggetti cosmici. Grazie alla collaborazione internazionale e all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, i ricercatori stanno aprendo nuove porte verso la comprensione dei processi fisici che governano l’universo. Con l’ulteriore progresso della tecnologia, ci aspettiamo che futuri studi e immagini ci svelino ancora più segreti sulle meraviglie dell’universo.

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