Titolo: Il mistero delle esplosioni gigantesche delle stelle di neutroni finalmente svelato
Le stelle di neutroni, i resti di stelle massicce che hanno concluso la loro evoluzione con un’esplosione di supernova, nascondono ancora molti segreti che gli scienziati stanno cercando di svelare. Recentemente, uno studio internazionale guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica ha fatto una scoperta rivoluzionaria che potrebbe cambiare la nostra comprensione di questi oggetti celesti.
Secondo lo studio, esiste una connessione tra i potenti getti di materia emessi dalle stelle di neutroni in accrescimento e le esplosioni termonucleari di raggi X che si verificano sulla loro superficie. Per la prima volta, gli scienziati sono riusciti a misurare direttamente la velocità di un getto, migliorando così la nostra comprensione del meccanismo di lancio.
Le stelle di neutroni sono caratterizzate da una massa enorme compressa in un volume molto piccolo. Questo fa sì che vengano chiamate anche “oggetti compatti”. Possono esistere isolatamente o in sistemi binari, attraendo materia dalla loro stella compagna per aumentare la propria massa. Quando questa materia accumulata raggiunge determinate temperature e densità, si verifica un’esplosione termonucleare simile a quella delle bombe a idrogeno. Queste esplosioni sono conosciute come burst di tipo I e creano improvvisi e luminosi lampi di raggi X.
Ma cosa c’entra tutto questo con i getti di materia emessi dalle stelle di neutroni? Gli scienziati hanno studiato due sistemi binari per cercare di capire come vengono lanciati questi getti. Utilizzando il satellite Integral dell’Agenzia Spaziale Europea per le osservazioni in banda X e l’Australia Telescope Compact Array dell’Agenzia scientifica nazionale australiana per il monitoraggio in banda radio, hanno individuato dei cambiamenti nell’emissione radio dopo ogni esplosione termonucleare. Questi cambiamenti consistevano in incrementi della luminosità radio, noti come flare, che si verificavano entro pochi minuti dall’esplosione.
Un altro importante risultato dello studio è la scoperta che il gas nel getto si muove a circa un terzo della velocità della luce. Questa misurazione è stata possibile grazie a un metodo robusto sviluppato dai ricercatori per misurare la velocità dei getti. Ora che hanno una migliore comprensione di come vengono lanciati i getti, gli scienziati possono concentrarsi sulla ricerca del meccanismo che li guida.
Questa scoperta è un importante passo avanti nella comprensione delle stelle di neutroni e dei loro getti di materia. Ciò potrebbe avere implicazioni significative per la nostra conoscenza dell’evoluzione stellare e dell’universo stesso. Gli scienziati sono entusiasti di continuare a studiare questi oggetti misteriosi e sperano che ulteriori scoperte possano portare a una comprensione ancora più approfondita dell’astronomia e dello spazio.