Una nuova speranza per i pazienti affetti da leucemia linfatica cronica si sta aprendo grazie a un nuovo approccio terapeutico che semplifica il processo di cura. La leucemia linfatica cronica è una malattia ematologica che colpisce principalmente gli adulti, rappresentando il 30% di tutte le diagnosi di leucemia nel mondo occidentale. Ogni anno, in Italia, si registrano circa 3000 nuovi casi.

I sintomi più comuni della leucemia linfatica cronica includono anemia, ingrossamento dei linfonodi, piastrinopenia, stanchezza, sudorazioni notturne e perdita di peso involontaria. Questi sintomi possono causare notevoli disagi nella vita quotidiana dei pazienti.

Uno dei principali ostacoli nel trattamento di questa malattia è trovare opzioni terapeutiche efficaci e tollerate a lungo termine, specialmente considerando che i pazienti ricevono spesso la diagnosi dopo i 70 anni e possono presentare altre patologie associate. Tuttavia, grazie all’approvazione della rimborsabilità della molecola acalabrutinib da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), si è aperta una nuova prospettiva per la gestione della leucemia linfatica cronica.

La terapia mirata acalabrutinib è stata inizialmente approvata nel 2021 sotto forma di capsule. Tuttavia, la nuova formulazione in compresse presenta un volume ridotto del 50%, rendendo più facile la deglutizione. Inoltre, può essere assunta con agenti che riducono l’acidità gastrica e può essere presa con o senza cibo, semplificando notevolmente la gestione della terapia per i pazienti.

Uno studio clinico ha dimostrato che acalabrutinib è altrettanto efficace e sicuro sia nella formulazione in capsule che in compresse. Grazie a questa nuova approvazione, un maggior numero di pazienti potrà beneficiare di questa terapia promettente.

Gianluca Gaidano, Professore Ordinario di Malattie del Sangue all’Università del Piemonte Orientale, ha sottolineato i risultati positivi ottenuti con l’uso di acalabrutinib. “Con l’uso di acalabrutinib, il 78% dei pazienti non trattati in precedenza è vivo senza progressione di malattia dopo 6 anni, rispetto al 17% dei pazienti che hanno seguito la chemio-immunoterapia. Inoltre, acalabrutinib ha ridotto il rischio di progressione della malattia o morte del 69% rispetto al braccio di controllo.”

La leucemia linfatica cronica può avere un andamento clinico molto eterogeneo, con alcuni pazienti che rimangono asintomatici per lungo tempo. Tuttavia, quando i globuli bianchi crescono rapidamente o i valori di globuli rossi e piastrine scendono sotto i livelli di allerta, è necessario intervenire con la terapia. Anche linfonodi o milza molto grandi richiedono un trattamento.

Tuttavia, oltre alla sintomatologia fisica, è importante considerare anche le conseguenze emotive, sociali e funzionali che questa malattia può avere sulla vita dei pazienti. La qualità di vita diventa quindi un aspetto centrale nella gestione della leucemia linfatica cronica.

Rosalba Barbieri, Vice Presidente dell’Associazione Italiana contro Leucemie Linfomi e Mieloma (AIL), sottolinea l’importanza delle terapie innovative per consentire ai pazienti di condurre una vita normale nonostante la malattia. È fondamentale che queste terapie siano effettuate presso centri specializzati di ematologia.

In conclusione, l’approvazione della rimborsabilità della molecola acalabrutinib rappresenta un passo avanti significativo nel trattamento della leucemia linfatica cronica. La nuova formulazione in compresse semplifica la gestione della terapia per i pazienti, offrendo loro una speranza concreta per un miglioramento della loro qualità di vita.

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