Mese: Marzo 2024

AGI – Malori in chiesa per intossicazione da monossido di carbonio a Pont Canavese, in provincia di Torino. È accaduto ieri sera verso le 22.30 nella parrocchia di San Costanzo, dove una cinquantina di fedeli stava partecipando alla funzione religiosa. Il personale medico dell’Azienda sanitaria Zero, giunto sul posto a seguito della segnalazione del 118, ha valutato i circa 50 fedeli presenti.

Di questi 19 adulti e sei minori sono stati ricoverati negli ospedali della zona. Nessuno sarebbe in gravi condizioni. Sono in corso gli accertamenti per verificare la causa dell’accaduto, che potrebbe essere riconducibile al mal funzionamento della caldaia. 

AGI – Un uomo è morto e una donna è stata salvata a bordo di un’auto caduta in un canale. È accaduto nella notte in località Ca’ Pasqua a Chioggia in provincia di Venezia. La donna è stata salvata da un vigile del fuoco che abita di fronte il luogo dell’incidente. Il capo reparto, mentre era in casa, ha sentito il rumore dell’auto finita nel corso d’acqua. Ha dato l’allarme e si è tuffato nel canale, riuscendo a tirare fuori per una porta posteriore la donna e metterla in salvo.

Nel frattempo l’auto si è inabissata del tutto. I vigili del fuoco arrivati da Chioggia e da Venezia con i sommozzatori e l’autogrù, hanno agganciato e recuperato l’auto. Purtroppo il medico ha dovuto constatare la morte dell’uomo. La donna sotto shock è stato presa in cura dal personale sanitario del Suem e trasferita in ospedale. La polizia locale ha eseguito i rilievi del sinistro. 

AGI – Notte di Pasqua fortemente segnata dal maltempo in tutto il Verbano Cusio Ossola, stretto tra un’ondata di piogge intense con vento, tuoni e fulmini e l’emergenza valanghe dopo le abbondanti nevicate dei giorni scorsi. Tre valanghe si sono staccate dai versanti che costeggiano la statale del Sempione. Per precauzione rimanendo altissimo il rischio di altri distacchi di neve Anas ha disposto la chiusura della strada tra Iselle (ultima località italiana e posto di frontiera) e il confine svizzero. A quote più basse in tutta la provincia si sono verificate anche frane e smottamenti a causa delle piogge: problemi sulla statale 34 del Lago Maggiore tra Cannobio e Cannero. Chiusa la strada della Valle Anzasca per uno smottamento a Calasca Castiglione; uno smottamento ha causato la chiusura di una strada a Varzo, mentre sul fondovalle non si contano gli allagamenti: chiuso anche un sottopasso nei pressi dello scalo internazionale di Domo 2.

Un’allerta maltempo nelle regioni settentrionali dell’Italia, specie a Nord-Ovest, è stata diramata dalla Protezione civile. Arancione su alcune zone della Lombardia e gialla per aree di altre sei regioni: la stessa Lombardia, Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Veneto. L’allerta arancione per rischio idrogeologico riguarda Laghi e Prealpi Varesine, Lario e Prealpi occidentali e Orobie bergamasche. Già nella notte un nubifragio ha colpito il Milanese con alberi pericolanti e cartelloni pubblicitari caduti nel capoluogo dove i vigili del fuoco sono dovuti intervenire in decine di situazioni pericolose. Non risultano feriti o incidenti stradali di rilievo. Nel Varesotto, tra Busto Arsizio, Samarate e Lonate Pozzolo una breve tromba d’aria ha abbattuto decine di alberi senza fortunatamente conseguenza per le persone.

Secondo le previsioni, le giornate di Pasqua e Pasquetta saranno caratterizzate da una marcata instabilità con il primo caldo africano al Sud, soprattutto in Sicilia e in parte anche al Centro, e piogge e temporali portati dalle correnti atlantiche al Nord dove ci sarà un’intensificazione delle precipitazioni la sera di Pasqua con nevicate a quote superiori ai 1400/1500 metri nell’area occidentale e centrale e oltre i 1600 metri nell’area orientale. La giornata di Pasquetta al mattino sono previsti altri rovesci al Nord e sulla Toscana, in estensione al resto del Centro tra l’ora di il pranzo e il pomeriggio. Al Sud, invece, sarà un’altra giornata quasi estiva. 

AGI – Gli “aneliti di pace” spezzati dall’odio e dalle guerre, “i muri di gomma dell’egoismo e dell’indifferenza” che impediscono la costruzione di citta’ piu’ giuste, le sofferenze che lasciano “vuoti incolmabili”, le paure che ci impediscono di compiere il bene. Sono alcuni “macigni della morte”, le pietre tombali presenti nel nostro cuore che ci rubano la forza di andare avanti. Papa Francesco, nell’omelia della Veglia pasquale della Notte Santa, cui hanno assistito nella Basilica di San Pietro 6.000 fedeli,  riprendendo il brano del Vangelo, le donne che vanno al Sepolcro e l’annuncio del Cristo Risorto, riflette su due momenti “che ci portano – ha sottolineato – alla gioia inaudita della Pasqua: prima le donne si chiedono angosciate chi fara’ rotolare via la pietra; poi, alzando lo sguardo, vedono che essa e’ gia’ stata fatta rotolare”. “Anzitutto – ha spiegato il Pontefice – c’e’ la domanda che assilla il loro cuore spezzato dal dolore: chi ci fara’ rotolare via la pietra dal sepolcro? Quella pietra rappresentava la fine della storia di Gesu’, sepolta nella notte della morte. Lui, la vita venuta nel mondo, e’ stato ucciso; Lui, che ha manifestato l’amore misericordioso del Padre, non ha ricevuto pieta’; Lui, che ha sollevato i peccatori dal peso della condanna, e’ stato condannato alla croce. Il Principe della pace, che aveva liberato un’adultera dalla furia violenta delle pietre, giace sepolto dietro una grossa pietra. Quel masso, ostacolo insormontabile, era il simbolo di cio’ che le donne portavano nel cuore, il capolinea della loro speranza: contro di esso tutto si era infranto, con il mistero oscuro di un tragico dolore che aveva impedito ai loro sogni di realizzarsi”. 

 

“Fratelli e sorelle, questo puo’ accadere anche a noi – ha quindi aggiunto Francesco -. A volte sentiamo che una pietra tombale e’ stata pesantemente poggiata all’ingresso del nostro cuore, soffocando la vita, spegnendo la fiducia, imprigionandoci nel sepolcro delle paure e delle amarezze, bloccando la via verso la gioia e la speranza. Sono ‘macigni della morte’ e li incontriamo, lungo il cammino, in tutte quelle esperienze e situazioni che ci rubano l’entusiasmo e la forza di andare avanti: nelle sofferenze che ci toccano e nelle morti delle persone care, che lasciano in noi vuoti incolmabili; li incontriamo nei fallimenti e nelle paure che ci impediscono di compiere quanto di buono abbiamo a cuore; li troviamo in tutte le chiusure che frenano i nostri slanci di generosita’ e non ci permettono di aprirci all’amore; li troviamo nei muri di gomma dell’egoismo – sono veri muri di gomma – e dell’indifferenza, che respingono l’impegno a costruire citta’ e societa’ piu’ giuste e a misura d’uomo; li troviamo in tutti gli aneliti di pace spezzati dalla crudelta’ dell’odio e dalla ferocia della guerra”. “Quando sperimentiamo queste delusioni, abbiamo la sensazione che tanti sogni siano destinati a essere infranti e anche noi ci chiediamo angosciati: chi ci rotolera’ la pietra dal sepolcro?”. Eppure, ha proseguito il Papa, “quelle stesse donne che avevano il buio nel cuore ci testimoniano qualcosa di straordinario: alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era gia’ stata fatta rotolare, benche’ fosse molto grande”. “Ecco la Pasqua di Cristo, ecco la forza di Dio: la vittoria della vita sulla morte, il trionfo della luce sulle tenebre, la rinascita della speranza dentro le macerie del fallimento. E’ il Signore, Dio dell’impossibile che, per sempre, ha rotolato via la pietra e ha cominciato ad aprire i nostri sepolcri, perche’ la speranza non abbia fine. Verso di Lui, allora, anche noi dobbiamo alzare lo sguardo”.