Mese: Marzo 2024

AGI – Sarà un sabato con forti precipitazioni dal Nord al Sud, nel terzo weekend consecutivo di maltempo sulla penisola che lascerà spazio solo a qualche sporadica schiarita. Sull’Italia sono in transito due perturbazioni, la prima arrivata sul Nord-Ovest e in estensione verso levante e le regioni centrali causerà abbondanti nevicate sulle Alpi centro-orientali. Dal pomeriggio una seconda perturbazione porterà ancora tanta neve sulle Alpi occidentali e le nevicate proseguiranno domani, quando ci saranno anche piogge intense sulla Liguria in estensione alle regioni centrali tirreniche e alla Campania.

Per la giornata di oggi, sabato, la Protezione civile ha diramato un’allerta gialla per 10 regioni: Liguria, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna, Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania e Puglia. L’allerta riguarda per lo più il pericolo di temporali e il rischio idrogeologico. 

AGI – Si nascondevano all’interno di frigoriferi in esposizione, svuotandoli dalle mensole, e poi attendevano il momento opportuno per rubare cellulari e altri prodotti: è uno degli stratagemmi usati da una banda che aveva preso di mira una nota catena di elettronica con furti per oltre mezzo milioni di euro. I quattro presunti componenti della banda, tutti residenti in Campania, sono stati posti agli arresti domiciliari dalla Polizia Postale di Milano, in seguito convertiti in obbligo di dimora per tre di loro, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze. L’indagine rappresenta una costola di una più ampia attività che la Polizia di Stato stava svolgendo con riferimento a spendite di carte di credito trafugate durante la spedizione postale a domicilio e attivate traendo in inganno il titolare con una telefonata durante la quale i criminali, fingendosi operatori del servizio clienti della banca emittente, riuscivano a venire a conoscenza del Pin e degli altri dati salienti della carta.

Sviluppando gli elementi che man mano emergevano, gli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano hanno potuto accertare che il gruppo criminale, oltre a trafugare e svuotare carte di credito sottratte ai legittimi titolari, pianificava e metteva a segno furti mirati presso una notissima insegna di vendita di elettrodomestici e articoli elettronici e informatici. I primi episodi che i poliziotti sono riusciti a ricostruire si sono verificati presso il punto vendita di Lucca e in quello ubicato all’interno di un centro commerciale di Firenze. In entrambi i casi sono stati asportati articoli elettronici per un valore complessivo di diverse migliaia di euro. La serie di furti è proseguita in numerose altre località su tutto il territorio nazionale, come Benevento, Albignasego (PD), Bergamo e Avezzano (AQ).

In tutto, il valore della merce sottratta dal gruppo criminale ammonta a oltre 500.000 euro. Le indagini hanno portato alla luce un modus operandi coordinato e professionale, attuato mediante una precisa pianificazione delle azioni finalizzata a eludere la vigilanza operante all’interno dei negozi e ricorrendo all’utilizzo di strumenti capaci di asportare o disattivare i sistemi di sicurezza dei prodotti (i cosiddetti antitaccheggio). Dalla visione delle immagini della videosorveglianza si è potuto osservare come, in alcuni casi, per asportare i sistemi antitaccheggio da tablet, personal computer e consolle di gioco senza essere scoperti dagli addetti alla vendita o dalla vigilanza, i malviventi si siano addirittura nascosti all’interno di frigoriferi precedentemente svuotati dalle mensole e dai cassetti. Decisive, per la buona riuscita delle indagini, è stata la virtuosa collaborazione prestata alle Autorità dalle società commerciali interessate dai furti, oltre alla capacità degli operatori della Polizia di Stato di analizzare, in tempi brevi, un’ingente mole di dati ed evidenze investigative. Si precisa che il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari e gli indagati sono assistiti dalla presunzione d’innocenza.

AGI – Le cellule tumorali possono diventare benigne. Ne è convinto Andrea Pensotti, ricercatore presso il System Biology Group Laboratory del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università La Sapienza, e presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma. Pensotti ha recentemente pubblicato su “Oncology Reports” un lavoro di revisione sistematica di più di ottant’anni di studi sul tema della cosiddetta “reversione tumorale”, dopo aver avviato un lavoro di ricerca sul tema con i professori Mariano Bizzarri e Marta Bertolaso rispettivamente de La Sapienza e del Campus Bio-Medico. “Esponendo le cellule tumorali – spiega Pensotti – alle sostanze che nell’embrione guidano la differenziazione cellulare e la formazione di organi e apparati, è possibile indurne la conversione in cellule benigne”. Il meccanismo, che è allo studio tra l’altro proprio dal System Biology Group Laboratory, permette un mutamento a livello di espressione dei geni che rinormalizza le cellule tumorali e fa perdere loro la capacità di disseminare metastasi. “Quello che bisogna comprendere di questo tema – continua Pensotti – che nel caso di specie abbiamo a che fare con una notevole quantità di meccanismi biologici interconnessi tra loro che partendo dall’ambiente embrionale giungono fino alla reversione tumorale. Alcuni di questi meccanismi agiscono su una determinata proteina che favorisce l’aggressività tumorale, riducendone la presenza, altri toccano il citoscheletro delle cellule e cosi’ via. Noi siamo riusciti a individuare alcuni di questi meccanismi, quelli che riteniamo al momento i maggiormente rilevanti nella azione di reversione, ma è il complesso delle interazioni tra cellule tumorali e ambiente embrionale che porta il risultato”.

Da qui l’idea di sottoporre a brevetto proprio l’utilizzo delle sostanze dell’ambiente embrionale nel loro complesso per trattare i tumori. “Si tratta di una sfida anche normativa oltre che scientifica assai complessa – aggiunge Pensotti – una volta ottenuto il brevetto si tratterebbe di iniziare la lunga strada della sperimentazione dalle colture in laboratorio sino alla sperimentazione umana, ma dato che i sistemi regolatori sono tarati su cure legate a specifiche sostanze e non ad approcci sistemici potremmo avere delle difficoltà a ottenere le autorizzazioni finali. La nostra speranza è che le nostre ricerche possano allargare l’orizzonte anche delle autorità di regolamentazione per comprendere anche trattamenti multifattoriali”. Una sfida resa ancora più difficile dal fatto che al momento non stanno venendo testate soluzioni farmacologiche basate sull’approccio della reversione tumorale. “Questo va sottolineato – conclude Pensotti – per non indurre false speranze. Detto ciò si tratta di una linea di ricerca che rimonta addirittura a Watson, uno dei padri della ricerca genetica, e che nel tempo ha dato molti frutti promettenti. A noi spetta ora il compito di riprendere in mano questa eredita’ e portarla avanti”.