Mese: Marzo 2024

AGI – Indagano i carabinieri di Brescia e i colleghi del Tpc su un furto di opere d’arte dal valore complessivo di un milione di euro al Vittoriale degli italiani, a Gardone Riviera, in provincia di Brescia. A confermarlo all’AGI fonti delle forze dell’ordine. Sottratte tutte le 49 opere in oro dell’esposizione temporanea dell’artista Umberto Mastroianni, allestita dal 30 dicembre del 2023 e che doveva chiudersi l’8 marzo. A scoprire il clamoroso ‘colpo’ sono stati i responsabili del Vittoriale che, quando hanno aperto le porte in mattinata, hanno trovato tutti gli spazi espositivi vuoti. 

 

Il furto al Vittoriale, la residenza fatta costruire da Gabriele D’Annunzio a Gardone Riviera, sulla sponda bresciana del lago di Garda, ha preso di mira un autentico ‘tesoro’ dell’artista Umberto Mastroianni. Si tratta di 19 sculture e lastre e di 30 gioielli realizzati dallo zio dell’attore Marcello Mastroianni, deceduto nel 1998 e considerato tra i più geniali scultori del Novecento.

 

Le opere di oreficeria, tra cui bracciali e anelli, sono state realizzate tra gli anni ’50 e ’90 con la tecnica della fusione a cera persa o a colata in oro, trattando la materia come se fosse bronzo o vetro, sempre in fusione. Erano al Vittoriale dal 30 dicembre per la mostra “Come un oro caldo e fluido” che sarebbe dovuta terminare domani. Il Vittoriale degli italiani, in cui è sepolto D’Annunzio, si estende per nove ettari e fu progettato dall’architetto Giancarlo Maroni come tributo alla “vita inimitabile” del Vate quale poeta-soldato e al valore dei soldati italiani durante la Prima guerra mondiale. 

 

“Il Vittoriale degli italiani – è quanto sostenuto da fonti del Ministero – non è un museo statale ma una Fondazione di diritto privato a cui il Ministero della Cultura partecipa. Detto questo, la sottrazione fraudolenta di beni al suo interno indigna profondamente. Si auspica che i Carabinieri di Brescia e del TPC recuperino quanto prima i beni sottratti e assicurino alla giustizia i responsabili del furto. Gli uffici del Ministero hanno chiesto immediatamente al Presidente della Fondazione del Vittoriale degli italiani, Giordano Bruno Guerri, una relazione su quanto accaduto”. 

AGI – Uno sciopero generale e tanti cortei per rivendicare i diritti delle donne, a partire da quello alla sicurezza: l’8 marzo quest’anno sarà all’insegna della protesta delle donne che scenderanno in piazza in tutta Italia. Lo ‘sciopero femminista contro la violenza patriarcale in tutte le sue forme’, slogan lanciato da ‘Non una di meno’ che sarà alla guida delle manifestazioni, mira a “interrompere la normalità in ogni luogo dove la violenza del patriarcato agisce e si riproduce: nelle case, sui posti di lavoro, nelle scuole e nelle università, nei servizi e nella sanità, nelle strade e nelle piazze”.

 

Hanno aderito all’iniziativa i sindacati di base USB, CUB, USI, Slai Cobas e ADL Cobas, con un’astensione dal lavoro a livello nazionale, ma anche alcuni settori della Cgil, come la Flc nazionale.

 

Tra i settori interessati dalla protesta ci sono l’istruzione, dall’asilo nido all’università, e la sanità con possibile ritardi o disservizi per tutta la giornata. Sono possibili disagi negli uffici pubblici, nei musei, nelle biblioteche. Più limitato l’impatto sui trasporti perché il Garante degli scioperi ha ridimensionato la giornata di protesta.

Roma

A Roma il corteo principale partirà alle 10 dal Circo Massimo in piazza Ugo La Malfa. Alle 18, invece, a Largo Arenula (Torre Argentina) si ritroveranno in presidio i lavoratori dello spettacolo, lavoro culturale, Giubileo (turismo, ristorazione, editoria, pubblicità).

Milano

Due i cortei a Milano: quello studentesco e del mondo della formazione partirà alle 9.30 da Largo Cairoli, il corteo cittadino partirà alle 18.30 dalla stazione centrale.

 

Napoli

 

A Napoli e’ in programma un presidio dalle 10 davanti all’ex consultorio di Bagnoli e poi una manifestazione alle 14.30 da Piazza Garibaldi con successivo corteo dalle 16.

 

Firenze e Torino

La mobilitazione toccherà anche Firenze (raduno alle 15 in in piazza Santissima Annunziata e corteo dalle 17.30) e Torino
con tre appuntamenti: manifestazione degli studenti dalle 8 davanti a Palazzo Nuovo, presidio dalle 10.30 a Piazza Palazzo di Città per lo sciopero del lavoro sociale e ritrovo alle 15 in Piazza XVIII Dicembre per il corteo. Sempre a Torino c’è stato un flash mob di ‘Non una di meno’ le cui attiviste hanno srotolato uno striscione sul ponte Vittorio Emanuele I con la scritta “8 marzo sciopero”.

Bologna

A Bologna, infine, ritrovo alle 9.30 in Piazza Maggiore con un microfono aperto a tutte le istanze, dal diritto alla casa alle condizioni di lavoro.

AGI – Chiara Ferragni ha dato mandato ai propri legali di valutare ogni tipo di azione legale, incluso quella per il risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali, nei confronti della società editrice del settimanale L’Espresso (“L’Espresso”)”. Lo fa sapere la stessa influencer in una nota. “Contestualmente i legali hanno diffidato l’editore de L’Espresso dalla pubblicazione – prevista per domani 8 marzo – del numero che ritrae la propria assistita in copertina con le sembianze di Joker, riservandosi ogni ulteriore azione anche all’esito delle verifiche sul contenuto dell’articolo”.

 

“I legali della Ferragni contestano la portata gravemente diffamatoria e lesiva dell’uso fatto in copertina dell’immagine della propria assistita palesemente denigrata e svilita proprio nel giorno in cui la donna dovrebbe essere celebrata”, conclude la nota.

 

 

Ferragni Spa: il lato oscuro di Chiara. La rete ingarbugliata dell’influencer a capo di un impero in cui la trasparenza non è di casahttps://t.co/azcTbAdHOu

— L’Espresso (@espressonline)
March 7, 2024

 

Con una storia su Instagram, Fedez ha difeso Chiara Ferragni. “A quando una bella inchiesta sul vostro proprietario petroliere? Aspetto con ansia”, scrive il rapper taggando il settimanale. E ancora: “Marcello Minenna, ex direttore dell’agenzia delle Dogane, oggi indagato per corruzione, era diventato un plenipotenziario della terza agenzia fiscale e, nel periodo di regno, si era occupato anche di Ludoil, l’azienda di Donato Ammaturo, l’imprenditore ed editore dell’Espresso dallo scorso maggio. L’impero petrolifero di Ammaturo ha accolto di recente un manager molto vicino a Massimo D’Alema: si tratta di Rodolfo Errore, nominato amministratore delegato di Luce Spa, fino al 2021 presidente di Sace, la società assicurativa finanziaria, controllata dal ministero dell’Economia. Minenna, nei suoi cinque anni alla testa delle dogane, ha assunto decisioni contestate”.

 

 

“Lo stesso Ammaturo – prosegue – veniva quindi indicato da Giuseppe D’Amico (l’imprenditore complice della cosca) come un soggetto prestanome/riciclatore della criminalita’ organizzata campana, e in particolare del clan dei Casalesi”. D’Amico diceva: “Ammaturo ci sono i soldi, ci sono quelli dei Casalesi … lui solo il nome ha messo”. Circostanza “immediatamente suffragata da Silvana Mancuso (nipote del boss Luigi Mancuso) con un secco “infatti””. […]”. “Ma delle intercettazioni di esponenti della mafia in cui si parla del proprietario de L’Espresso parlerete mai?”, chiosa quindi Fedez. 

 

 

AGI – “Mia figlia non era più la stessa, si era isolata, era diventata ansiosa”, al punto da non riuscire a sostenere una sessione d’esame all’università. È una nuova conferma di quanto quella vacanza del luglio 2019 in Costa Smeralda sia stata un drammatico spartiacque nella vita di due ragazze il racconto del padre di ‘Roberta’ (nome di fantasia), una delle parti offese del processo per violenza sessuale in corso a Tempio Pausania, in Sardegna. Dal 26 novembre 2021 sono imputati Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S, Beppe, e tre suoi amici genovesi Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, che una studentessa italo-norvegese, ‘Silvia’ (nome di fantasia) che ora ha 23 anni, accusa di stupro di gruppo. Le due amiche li avevano conosciuti la sera del 16 luglio di 5 anni fa al ‘Billionaire’ di Porto Cervo e poi li avevano seguiti nella villetta del Pevero in uso alla famiglia Grillo, dove sarebbero avvenute le presunte violenze.

 

L’amicizia fra le due ragazze è finita nella primavera del 2020, poco prima che arrivasse la chiamata del pm di Tempio Pausania che stava conducendo le indagini, dopo la denuncia presentata da ‘Silvia’ al rientro a Milano. Solo dopo un anno ‘Roberta’ è venuta a conoscenza che, a sua insaputa, tre dei quattro ragazzi (Corsiglia è estraneo al fatto) avevano girato immagini oscene davanti a lei mentre dormiva quella notte di luglio. Ma gli episodi d’ansia riferiti dal padre – come precisato, dopo la testimonianza, dall’avvocato Mariano Mameli che difende Capitta – sono precedenti alla scoperta delle immagini oscene, trovate, durante le indagini, dai periti incaricati di esaminare i telefonini dei quattro ragazzi. ‘Roberta’ aveva, nel frattempo, ricevuto le confidenze di ‘Silvia’, che già la mattina del 17 luglio le aveva detto di essere stata violentata da tutti. L’amica ne era rimasta molto turbata, ma si era tenuta tutto dentro. In famiglia ‘Roberta’ non aveva raccontato nulla.

 

In mattinata ha deposto anche la sorella minore di ‘Silvia’, ora ventenne, ma minorenne all’epoca dei fatti, che ha confermato il forte malessere manifestato dalla ragazza dopo la vacanza in Sardegna. Al collegio difensivo, però, non è apparso chiaro, dalla sua deposizione, quando la giovane abbia appreso della presunta violenza poi denunciata dalla sorella. Secondo gli avvocati degli imputati, nella sua deposizione la sorella di ‘Silvia’ si sarebbe contraddetta in più punti. 

 

 

 Infine, ha testimoniato lo psichiatra e psicologo che ha in cura dal 2020 ‘Silvia’, Pablo Zuglian, esperto di disturbi del comportamento alimentare, che ha riferito sulle condizioni psicologiche della sua paziente. “Lo psichiatra ha detto che ha sviluppato un serie di valutazioni su elementi soggettivi fornitigli dalla ragazza”, ha riferito l’avvocata Antonella Cuccureddu, che difende Corsiglia, “cioè non ha raccolto elementi oggettivi, ma su sintomi riferiti dalla ragazza che a sua volta ha raccontato dei fatti. Quindi non sono stati fatti esami strumentali, del sangue, delle urine. E ha detto che la ragazza sta meglio di quanto stava prima”. Allo psichiatra ‘Silvia’ avrebbe raccontato di aver subito violenze prima in Norvegia e poi in Italia. La terapia del caso si è basata – hanno riferito Cuccureddu e l’avvocato Alessandro Vaccaro, difensore di Lauria – ma sulle dichiarazioni della ragazza, senza accertamenti clinici.

 

Nell’udienza di domani, bvenerdì, prevista per le 10, testimonierà in inglese Mia, un’amica norvegese di ‘Silvia’ che ne raccolse le confidenze subito dopo la presunta violenza. La sua deposizione è considerata di particolare interesse dai legali degli imputati che sostengono la tesi dei rapporti consensuali. In tarda mattinata vicino al tribunale farà tappa una manifestazione femminista, promossa da una serie di associazioni in occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna. Il raduno è previsto alle 10.30 in piazza Gallura poi i partecipanti sfileranno in corteo per le vie di Tempio fino al Parco delle Rimembranze e piazza Manurita, quasi di fronte al tribunale dove sarà in corso l’udienza.

 

La scelta non è casuale. C’è la vittimizzazione secondaria fra i temi proposti dagli organizzatori, fra cui ‘Una di meno Nord Sardegna’, Movimento Omosessuale sardo, Coordinamento3, Associazione Prospettiva Donna, NoiDonne 2005, Udu e Anpi Sassari. “Esprimeremo la nostra solidarietà alla ragazza, attualmente parte offesa nel processo per stupro di gruppo”. Il riferimento è proprio a ‘Silvia’ e alle migliaia di domande cui è stata sottoposta nel procedimento, in particolare nel lunghissimo controesame dei mesi scorsi, in cui ha ripercorso nei minimi dettagli, anche quelli più intimi e scabrosi, cosa le successe quella notte. “Gli esami e i controesami degli interrogatori li regola esclusivamente il presidente di un tribunale: solo lui può chiedere che cosa è giusto o non è giusto chiedere, quali domande ammettere o no e quali sono pertinenti o no”, ha ribadito stasera, informata della manifestazione, l’avvocata Cuccureddu, finita al centro di polemiche per alcune domande molto dettagliate sui rapporti sessuali della notte delle presunte violenze.

 

“Ricordo anche che il collegio difensivo”, ha puntualizzato, “si era reso disponibile a produrre in aula le dichiarazioni e, dunque, a non porre domande alle due ragazze”. ‘Silvia’ ha risposto a oltre duemila quesiti, fra quelli che le sono stati posti in fase di denuncia e quelli del pm Gregorio Capasso. In aula, nell’arco di 6 udienze, gliene sono state poste poi circa 1.400