Mese: Marzo 2024

AGI – “Mentre in Francia inseriscono il diritto all’aborto in Costituzione, Genova presenta tre nuovi gusti di gelato per la Giornata internazionale della donna”. È questa la scia seguita da molte pagine social satiriche o di attualità, con un seguito di centinaia di migliaia di follower, che ironizzano sulla decisione del comune di Genova, della Regione Liguria, in collaborazione con Confartigianato, di promuovere tre nuovi gusti di gelato per l’8 marzo. In tre gelaterie di Genova, infatti, è già possibile assaggiarli.

 

“Seguendo le linee guida di Stile Artigiano, che prevedevano la creazione di un gelato che associasse alla figura della donna il concetto di “meraviglia”, la Gelateria Viganotti ha dato vita al gusto “Val d’Oro e Ibisco, dalle soleggiate terre del sud alle vette delle dolomiti” – si legge in una nota della Regione – Gli ingredienti sono una selezione di Agrumi e un infuso di tè rosso e ibisco. La Gelateria Capriccio propone invece “Women”, un sorbetto di mirtilli e spumante con variegatura di passion fruit e buccia di limone grattugiata. “Primavera in rosa” è il semifreddo striato con purea di frutti di bosco e decorato con pan di spagna della Cremeria delle Erbe: il caratteristico colore rosa è dato dalla polvere di barbabietola”.

 

 

 

“La filosofia dell’iniziativa che presentiamo oggi grazie alla maestria e alla creatività dei gelatieri genovesi è chiara: anche un gesto semplice come mangiare un gelato diventa l’occasione per riflettere sul significato dell’8 marzo” aveva dichiarato nelle scorse ore l’assessore alle Pari opportunità della Regione, Simona Ferro. A farle eco, la sua omologa in Comune, Francesca Corso, secondo la quale “i tre gusti di gelato dedicati alla Giornata Internazionale della Donna sono una lodevole iniziativa che accende i riflettori sulla parità di genere e sulla necessita’ di costruire tutti insieme una società davvero inclusiva e a misura di donna. Per raggiungere questo obiettivo servono anche proposte innovative e simboliche, capaci di raggiungere un pubblico molto ampio”.

 

 

Ma l’iniziativa non ha convinto, scatenando una pioggia di reazioni sul web, soprattutto all’insegna dell’ironia: c’è chi alla richiesta di diritti da parte delle donne, ha fatto replicare il personaggio Secco della celebre serie di Zerocalcare, con il suo indimenticabile refrain “s’annamo a pija’ er gelato?”. C’è chi ha usato le vignette dei Simpson, chi ha fatto notare che la Francia ha inserito il diritto all’aborto in Costituzione, che la Spagna ha aperto il dibattito e che in Italia si risponde solo col gelato. Infine c’è chi implora che almeno i gusti siano “parità salariale, autodeterminazione sul proprio corpo e fine della cultura patriarcale dello stupro”.  

 

 

AGI – Il prossimo venerdì 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, ‘C’è ancora domani’ di Paola Cortellesi tornerà in programmazione in oltre 150 cinema. Delia (Paola Cortellesi) è la moglie di Ivano, la madre di tre figli. Moglie, madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta. Siamo nella seconda metà degli anni 40 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle. Ivano (Valerio Mastandrea) è capo supremo e padrone della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia. Ha rispetto solo per quella canaglia di suo padre, il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli), un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è a tutti gli effetti la badante.

 

L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza. È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella (Romana Maggiora Vergano), che, dal canto suo, spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), e liberarsi finalmente di quella famiglia imbarazzante. Anche Delia non chiede altro, accetta la vita che le è toccata e un buon matrimonio per la figlia e’ tutto cio’ a cui aspiri. L’arrivo di una lettera misteriosa pero’, le accenderà il coraggio per rovesciare i piani prestabiliti e immaginare un futuro migliore, non solo per lei.