AGI – “Grazie all’alleanza strategica tra il Vive – Vittoriano e Palazzo Venezia e Bulgari partono lunedì 4 marzo i lavori di restauro delle sculture del Vittoriano, simbolo della Repubblica e dell’identità storica e culturale della nazione”. Ad annunciare il via al restauro del monumento di Piazza Venezia è la direttrice del Vive, Edith Gabrielli, in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto, alla presenza di Jean-Christophe Babin, amministratore delegato del Gruppo Bulgari e della restauratrice Susanna Sarmati.
L’intervento – sostenuto interamente da Bulgari con 240mila euro, tramite l’Art Bonus – garantirà la conservazione delle sculture sul prospetto principale del Vittoriano, restituendo fra l’altro la piena leggibilità della finitura dorata degli elementi in bronzo, punto peculiare dell’intero progetto. Un’iniziativa di alto mecenatismo, volta a preservare un patrimonio artistico-culturale custode della nostra identità nazionale, tramandandone il valore alle future generazioni e al mondo.
“Il progetto di restauro delle sculture del Vittoriano costituisce motivo di grande orgoglio per il nostro Istituto – ha spiegato Edith Gabrielli – si tratta di opere di notevole pregio artistico, storico e anche simbolico, perché materializzano valori fondanti del nostro Risorgimento e, insieme, della nostra Costituzione. Preservarle e valorizzarle è nostro imprescindibile dovere, in particolare nei confronti delle nuove generazioni. Una responsabilità sociale e culturale che ha trovato in Bulgari piena condivisione e che rappresenta un esempio vincente di collaborazione fra pubblico e privato, in grado di creare valore condiviso a beneficio della collettività”.
La direttrice ha ricordato poi che “il Vittoriano fu pensato alla morte di Vittorio Emanuele II nel 1878 e iniziato nel 1885. Nel 1911, per i 50 anni dell’unità d’Italia, furono inaugurate le sculture, opere dei maggiori artisti italiani dell’epoca (oggi quasi dimenticati) – ha aggiunto – con l’idea che il monumento diventasse una sorta di mostra permanente di quanto di meglio l’Italia potesse offrire in campo scultoreo. Questo è il primo motivo per cui il restauro è così importante”.
“Secondo motivo – ha detto Gabrielli – questo restauro ci permette di realizzare un protocollo di intervento che poi si applicherà a tutti i restauri all’interno del Vittoriano. Il terzo motivo, infine, è il rapporto tra Vive e Bulgari, la collaborazione tra un soggetto pubblico e uno privato con cui si condividono degli obiettivi. A tal proposito è importante che il ministro Sangiuliano abbia annunciato l’intenzione di estendere l’Art Bonus”, ha concluso.
All’incontro ha preso parte anche Jean-Christophe Babin, Ceo del Gruppo Bulgari. “La città eterna è per Bulgari non sono il luogo in cui il brand nacque 140 anni fa quando Sotirio Bulgari venne a Roma dalla Grecia – ha spiegato – ma anche una inesauribile fonte di ispirazione per tutte le creazioni della Maison. Monumenti, Palazzi, architetture che osserviamo quotidianamente e che dobbiamo preservare in omaggio alla Storia di questa meravigliosa città. L’impegno di Bulgari nel Restauro delle opere scultoree del Vittoriano è un onore oltre che un dovere a far sì che Roma preservi opere così importanti rendendole il più possibile fruibili al pubblico. Siamo orgogliosi di poter contribuire ed essere da esempio a chi, come noi, comprende il valore inesauribile di tanta bellezza”.
Diretto da Edith Gabrielli ed eseguito da Susanna Sarmati, il progetto di restauro – articolato in tre fasi e che vedrà la sua conclusione il 25 settembre 2024 – coinvolge le sculture in marmo raffiguranti il Mare Adriatico di Emilio Quadrelli e il Mar Tirreno di Pietro Canonica, le sculture in bronzo dorato raffiguranti Il Pensiero di Giulio Monteverde e L’Azione di Francesco Jerace e i pennoni di Gaetano Vannicola con le Vittorie di Edoardo Rubino ed Edoardo De Albertis.
“Partiremo con il restauro della fontana a destra dell’Altare della Patria, poi passeremo all’altra fontana e quindi ai due gruppi bronzei – ha spiegato la restauratrice Susanna Sarmati – faremo un intervento conservativo cercando di riportare, soprattutto sulle statue bronzee, le dorature originali che erano anche trattate con vernici particolari. Gli interventi di restauro passati erano stati molto invasivi. Noi abbiamo fatto uno studio dell’opera per capire i materiali e come era stato fatto. Il problema maggiore da affrontare – ha aggiunto – è l’attacco di alghe e licheni che tratteremo con olii essenziali. Poi passeremo al consolidamento con nanosilicati e nanocalci che hanno già dato ottime risposte. Infine – ha concluso – l’approccio sul bronzo dove in precedenza si è pensato di mantenere le patine verdi che pero’ fanno perdere il senso originale delle dorature. Una volta ripristinate queste dorature, passeremo delle sostanze protettive che possano agite per almeno 10 anni”.
In linea con il continuo e proficuo dialogo che il Vive – Vittoriano e Palazzo Venezia preserva da sempre con la propria comunità, il cantiere di restauro sarà concepito come un cantiere “aperto”; in tal modo cittadini e turisti potranno osservare gli operatori dal vivo, salire sui ponteggi in occasione di visite guidate nonchè verificare il procedere dell’intervento attraverso un “diario del restauro” pubblicato sul sito dell’Istituto con cadenza settimanale.