Mese: Marzo 2024

AGI – “Grande vicinanza e interessamento” al caso della figlia Ilaria sono stati espressi stamattina dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una telefonata a Roberto Salis. Lo apprende l’AGI da fonti legali. La telefonata del capo dello Stato arriva dopo che ieri Roberto Salis gli aveva inviato una mail chiedendo un suo intervento e di “smuovere il governo che non ha fatto nulla”. Ilaria Salis è reclusa nel carcere di Budapest da 13 mesi con l’accusa di avere aggredito due militanti di estrema destra. I giudici magiari hanno respinto più volte la richiesta di scarcerarla e concederle i domiciliari, l’ultima due giorni fa.

La difesa ha già presentato un ricorso contro questa decisione, in vista della prossima udienza prevista il 24 maggio, e annunciato che si rivolgerà anche alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo chiedendo la condanna dell’Ungheria per le condizioni “inumane e degradanti” riservate all’insegnante. Nella lettera al Presidente Mattarella, Salis faceva riferimento anche al diverso trattamento riservato a Gabriele Marchesi, il giovane imputato in Ungheria per gli stessi reati di Ilaria. La Corte d’Appello di Milano ha respinto per lui la richiesta di consegna da parte dell’Ungheria sottolineando il rischio di una detenzione che non rispetti i diritti inviolabili della persona.

AGI – “I genitori vagano alla ricerca di giustizia anche se nessuna decisione diversa avrebbe potuto restituirgli i loro figli”. L’avvocato di parte civile Roberto Guida commenta così ad AGI la sentenza della Corte di appello con cui, ribaltando in gran parte il verdetto di primo grado, è stata decisa l’assoluzione dei tre imputati accusati della morte dei fratellini Carmelo e Laura Mulone di 9 e 7 anni. I due bimbi sono stati travolti da un’ondata di fango mentre facevano una passeggiata fra i vulcanelli delle Maccalube di Aragona insieme al padre Rosario, il 27 settembre del 2014. La sentenza di primo grado è stata emessa dal tribunale di Agrigento il 30 gennaio del 2018: sei anni di reclusione, per l’accusa di omicidio colposo, erano stati inflitti al direttore della riserva, l’architetto Domenico Fontana, e 5 anni e 3 mesi all’operatore del sito Daniele Gucciardo, entrambi esponenti di Legambiente, associazione che gestisce la riserva sulla base di un contratto con la Regione. Assoluzione, invece, “perché il fatto non costituisce reato”, per il funzionario della Regione Francesco Gendusa. In appello è stata decisa l’assoluzione per tutti i tre imputati.

“I genitori – aggiunge il legale – sono stupiti e addolorati, hanno reagito male alla sentenza essendo presenti in aula alla lettura del dispositivo. Per loro è come se fossero morti di nuovo”. L’avvocato Guida, che ha assistito i Mulone insieme al collega Mattia Floccher, aggiunge con un pizzico di polemica: “Sono curioso di leggere la sentenza per apprendere cose nuove di diritto che evidentemente non conoscevo, è una vicenda molto articolata e complessa che davvero non posso comprendere senza leggere le motivazioni. Sentenza per Cassazione? Vedremo – risponde – ma in ogni caso le accuse sono prescritte perché ci sono voluti sei anni per arrivare dal primo grado all’appello”.