Raffaele Curi: Un Viaggio nel Mondo dell’Arte

Negli anni Settanta, Raffaele Curi ha avuto la fortuna di immergersi nel bel mondo dell’arte, una stagione irripetibile che animava le notti della dolce vita romana. Originario di un piccolo paesino delle Marche, Curi si trasferì a Roma con il sogno di diventare attore e, con determinazione e passione, riuscì a inserirsi nell’ambiente dei grandi nomi della scena artistica dell’epoca.

Uno dei momenti più memorabili di questa avventura avvenne quando Curi si sedette a un tavolo del celebre locale parigino Chez Maxim accanto alla diva del cinema, Greta Garbo. Questo incontro fortuito è stato un colpo di fortuna per Curi, che aveva guadagnato abbastanza soldi grazie al suo ruolo nel film “Il Giardino dei Finzi Contini” di De Sica per permettersi il viaggio a Parigi. Riconoscendo Christina Onassis seduta a un tavolo, Curi lo disse a Garbo, che lo invitò a cena il giorno successivo. Nonostante sia arrivato in ritardo, Curi ebbe l’opportunità di parlare con la diva e scoprire che entrambi facevano parte dello stesso mondo del cinema.

La carriera di Curi nel mondo dell’arte ebbe inizio con il film del 1971 tratto dal romanzo di Giorgio Bassani, “Il Giardino dei Finzi Contini”. A Roma, senza molti soldi, si iscrisse all’Accademia di Arte Drammatica Silvio d’Amico e guadagnava qualche soldo facendo il modello. Fu notato da Luisa Alessandri, assistente di De Sica, che gli organizzò un provino per il ruolo del fratello del protagonista nel film. Dopo il successo e il premio Oscar del film, Curi cominciò ad essere richiesto da vari registi.

Dopo diversi anni nel mondo del cinema, Curi decise di spostarsi a Spoleto e si avvicinò al Festival dei Due Mondi. Grazie alla sua determinazione, riuscì a lavorare come PR per Gian Carlo Menotti per molti anni. Fu durante questo periodo che arrivò alle sorelle Fendi grazie alla sua governante sarda Wanda, che gli consigliò di presentarsi a loro. Da quel momento in poi, le Fendi si innamorarono del suo lavoro e Curi cominciò ad arredare le loro case in Italia e all’estero.

L’idea della Fondazione Esperimenti nacque successivamente, insieme all’incontro con l’architetto Jean Nouvel che ristrutturò un magnifico edificio affacciato sul Tempio di Giano. La fondazione organizzò spettacoli teatrali e di danza ai Fori Imperiali, installazioni artistiche e mostre di capolavori dell’arte con ingresso gratuito. Curi si definisce un “agitatore culturale” e preferisce i piccoli spazi di periferia, dove spesso si trovano nuovi talenti.

Durante gli anni Settanta, Curi ebbe anche l’opportunità di entrare nel mondo dell’arte e di conoscere grandi artisti come Luciano Anselmino, gallerista inserito nel mondo della Pop Art. Grazie a Anselmino, Curi ebbe l’opportunità di conoscere artisti del calibro di Rauschenberg, Man Ray, Warhol e molti altri. In particolare, Curi ricorda con affetto l’artista Carol Rama, considerata una sorta di mascotte del gruppo.

Uno dei momenti più significativi di questa avventura artistica fu quando Curi ebbe l’opportunità di lavorare con Man Ray e Luis Bunuel per un cortometraggio. Durante il periodo di collaborazione, Curi ebbe anche l’opportunità di conoscere Andy Warhol e Pier Paolo Pasolini. In un’occasione, durante un pranzo, il sindaco di Roma donò un’acquaforte di De Chirico a Man Ray, nonostante il fatto che i surrealisti odiassero il pittore. Man Ray chiese a Pasolini di scrivere un testo per una mostra sulle drag queen a Ferrara.

Raffaele Curi ha avuto una carriera eclettica nell’ambito dell’arte, dall’attore al direttore artistico di Alda Fendi Esperimenti. La sua passione per l’arte lo ha portato a incontrare molti grandi nomi del cinema e dell’arte, che hanno influenzato la sua vita e la sua carriera. Oggi, continua a dedicarsi alla promozione della cultura e all’esplorazione di nuovi talenti nel mondo dell’arte.

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