Il mercato azionario a Milano ha subito una flessione, seguendo le altre piazze europee e Wall Street, a causa dei timori che la Federal Reserve non tagli i tassi di interesse a giugno. Al contrario, è probabile che la Banca Centrale Europea segua la tempistica e tagli i tassi. In Germania, l’inflazione è scesa al 2,2% a marzo.

Nel FTSE MIB, l’indice principale della Borsa di Milano, si sono registrate perdite significative per alcune aziende. Azimut ha subito una flessione del 4,7% a causa della creazione di una nuova banca digitale attraverso lo scorporo di una parte della rete. Anche Cucinelli e Diasorin hanno registrato vendite in calo, rispettivamente del 3,9% e del 3,7%. Stellantis ha indicato vendite in calo a marzo in Italia, subendo una flessione del 3,3%.

Tim ha registrato una flessione del 1,6% nel giorno dell’incontro a Palazzo Chigi sul golden power, al quale Vivendi non si è presentata giustificando la sua assenza con una lettera.

Da un altro punto di vista, il prezzo del petrolio è in aumento e ha raggiunto i massimi da fine ottobre. Questo ha portato ad un aumento delle azioni di Eni (+2,61%) e Saipem (+1,86%). Altri acquisti significativi sono stati registrati per Iveco (+1,92%), Unipol (+1,21%) e le banche Banco BPM (+1,07%) e Popolare Sondrio (+0,94%).

Queste fluttuazioni del mercato azionario riflettono le incertezze che circondano le decisioni delle banche centrali e la situazione economica generale. Gli investitori sono alla ricerca di segnali chiari per guidare le proprie decisioni di investimento. Nel frattempo, il settore petrolifero sembra essere in crescita, offrendo opportunità agli investitori interessati al settore energetico.

È importante monitorare attentamente i movimenti del mercato azionario e valutare le implicazioni a lungo termine delle decisioni delle banche centrali per prendere decisioni informate sugli investimenti.

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