Europa incerta in Borsa, ma lo spread rimane stabile a 142 punti
Le borse europee stanno attraversando un periodo di debolezza, con l’inflazione in Germania che è rallentata al 2,2% a marzo. La tensione si fa sentire anche sui titoli di Stato, con i rendimenti che si allargano a causa dei timori di un rinvio dei tagli della Federal Reserve. Il presidente Jerome Powell aveva già ventilato questa possibilità prima di Pasqua e parlerà nuovamente domani.
A Milano, il Ftse Mib ha registrato una perdita dello 0,3%, con Cucinelli, Diasorin e Azimut tra i titoli più venduti. Tuttavia, il settore dell’energia ha continuato a mostrare buoni risultati, con Eni e Saipem in rialzo grazie all’aumento del prezzo del petrolio. Il WTI ha superato gli 85 dollari al barile e il Brent si avvicina ai 89 dollari.
Altre aziende che hanno registrato acquisti positivi sono Iveco e Banco Bpm, mentre Tim è rimasta stabile nel giorno dell’incontro tra i vertici della società, il suo azionista Vivendi e il Comitato per il golden power.
Nelle altre piazze europee, Francoforte ha registrato una perdita dello 0,4%, Parigi dello 0,35%, mentre Londra è rimasta stabile a +0,11%. Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi è rimasto piatto a 142 punti.
Sul fronte delle commodity, il prezzo del gas è sceso del 2,85% a 26,6 euro al megawattora. Per quanto riguarda i cambi, l’euro si è rafforzato rispetto al dollaro, scambiando a 1,0756.
Nonostante l’incertezza che si respira sui mercati europei, lo spread rimane stabile e ciò potrebbe rappresentare un segnale di fiducia per gli investitori. Inoltre, il settore dell’energia sembra essere in crescita grazie all’aumento del prezzo del petrolio. Tuttavia, bisognerà monitorare attentamente le decisioni della Federal Reserve e gli sviluppi dell’inflazione in Europa per comprendere meglio la direzione che prenderanno i mercati nei prossimi mesi.