Mariolina De Francesco, una donna coraggiosa e determinata, si oppone fermamente all’esproprio della sua casa per far spazio al ponte sullo Stretto. In un’intervista esclusiva, ha dichiarato senza mezzi termini: “Non me ne vado, ma nemmeno per idea”. Mariolina ha vissuto insieme al marito e alle figlie nella loro casa sulla sponda messinese per ben 23 anni e non ha alcuna intenzione di abbandonarla.
La sua opposizione all’esproprio non è solo una questione di sentimenti legati alla propria casa, ma anche di principi e valori. Mariolina sostiene che se la sua casa dovesse essere ceduta per un ospedale oncologico per bambini, sarebbe disposta a farlo. Tuttavia, non vede alcuna utilità nel ponte sullo Stretto e quindi non è disposta a sacrificare la sua casa per una causa che ritiene inutile.
Ma cosa succederebbe se il ponte venisse comunque realizzato? Mariolina è consapevole che la sua famiglia vivrebbe per anni circondata dai cantieri in Calabria e in Sicilia. Tuttavia, non è solo una questione di impatto sulla propria vita quotidiana. Secondo Mariolina, lo Stretto di Messina è un luogo che non deve essere toccato. Cita il National Geographic che nel settembre 2022 ha definito la spiaggia di capo Peloro come la più bella spiaggia italiana dal punto di vista naturalistico. Inoltre, fa riferimento all’articolo 9 della Costituzione italiana che afferma che le zone ricche di biodiversità e pregio naturalistico devono essere protette.
La regione Sicilia stessa ha emesso un decreto nel 2001 in cui dichiara che la zona di capo Peloro è di pregio e va salvaguardata. Mariolina critica il fatto che ora la stessa regione stia finanziando la costruzione del ponte. C’è una contraddizione evidente tra il desiderio di preservare le bellezze naturali della zona e l’investimento di miliardi di euro per una struttura che potrebbe metterle a rischio.
L’intervista a Mariolina De Francesco ci permette di conoscere una voce di opposizione al progetto del ponte sullo Stretto. La sua determinazione nel difendere la sua casa e l’ambiente circostante è ammirevole. La sua posizione solleva interrogativi sulle scelte che vengono fatte in nome dello sviluppo e dell’utilità pubblica. Senza dubbio, il ponte sullo Stretto è un’opera di grande portata, ma è importante ascoltare anche le voci di coloro che ne subiscono le conseguenze dirette e che temono un impatto negativo sull’ambiente.